Diabete 1 e 2 in gravidanza: prevenzione e controlli iniziano prima del concepimento

Quali sono i rischi durante la gestazione per chi soffre di diabete 1 e 2? Perché i controlli e un attento monitoraggio sono così importanti? Quali sono le regole base della prevenzione? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Maria Teresa Castiglioni, ginecologa e responsabile della Patologia della gravidanza presso l’Ospedale San Raffaele di Milano.

In caso di diabete 1 e 2, i controlli effettuati prima del concepimento sono il metodo più efficace per prevenire i rischi sia per la mamma, sia per il bimbo.

Innanzitutto,  le coordinate base. In estrema sintesi, qual è la differenza tra diabete di tipo 1 e 2, e in che cosa si diversificano dal diabete gestazionale?

A differenza del diabete gestazionale - un aumento della glicemia che viene osservato per la prima volta durante la gravidanza –, il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune preesistente alla gestazione e viene curato con una terapia insulinica. Il diabete 2, invece, è di tipo metabolico – a volte non è neanche riconosciuto prima della gravidanza -, spesso dovuto al sovrappeso, e viene trattato con una terapia dietetica o con ipoglicemizzanti che devono essere sostituiti dall’insulina durante la gravidanza.

Quali sono i rischi in gravidanza per chi soffre di diabete 1 e 2?

I rischi sono molteplici, sia per la mamma sia per il bambino. Quelli più gravi riguardano la possibilità di malformazioni fetali e di aborto: il rischio di malformazioni fetali in caso di diabete 1 e 2 preesistente alla gravidanza è di 3-4 volte maggiore rispetto alla media (in Italia la percentuale è più bassa grazie alla nostra alimentazione). Gli aborti per le madri che soffrono di diabete sono il doppio rispetto a chi non ne soffre. Questi rischi si possono prevenire solo con un controllo prima della gravidanza.

  • La mamma può avere inoltre complicanze di tipo ipertensivo, soprattutto se già soffre di ipertensione. Anche in questo caso, serve un controllo preconcezionale per cambiare i farmaci che non sono compatibili con la gravidanza. Un altro rischio è la preeclampsia (cioè l’associazione di pressione alta e proteine nelle urine) che è 3 volte più alta nelle donne diabetiche, in particolare se  hanno danni vascolari prima della gravidanza: in tal caso è difficile portare a termine la gestazione. Altre complicanze sono la retinopatia e l’ipotiroidismo; oggi più rara è la nefropatia diabetica. Inoltre nelle madri diabetiche il parto pretermine (inferiore a 37 settimane) è tre volte più alto della media e anche la percentuale di cesarei è più elevata.
  • Per quanto riguarda il bambino, oltre ai rischi gravi dei quali abbiamo già parlato, esiste la possibilità di macrosomia fetale, cioè che il feto sia più grande del dovuto. Questo è correlato con un diabete non ben controllato nella madre, che trasmette troppo glucosio al bambino: anche lui, come la mamma, ha la glicemia alta ma è capace di trasformare lo zucchero in grasso che si accumula a livello dell’addome: il bambino è perciò in sovrappeso, ma è fragile perché più facilmente va incontro a una condizione di non benessere nell'utero, può avere nel sangue un numero più alto di globuli rossi e una quantità di ossigeno ridotta. Questo può portare alla morte endouterina (35-36 settimane di gravidanza), per fortuna oggi rara, grazie a una stretta sorveglianza fetale con ecografie e conta dei movimenti da parte della madre.
La sorveglianza - materna e fetale - si può avere solo nei centri che curano diabete e gravidanza contemporaneamente, con equipe che trattino l’aspetto ostetrico e diabetologico insieme. Le cure vanno adattate ai problemi della singola paziente, con visite almeno ogni 15 giorni.

Perché un attento monitoraggio è così importante?

La sorveglianza inizia prima del concepimento. A volte non si può fare nulla perché si sarebbe dovuto cominciare prima della gravidanza. I rischi di malformazioni fetali e di aborto si possono prevenire solo se le pazienti hanno un controllo metabolico buono prima della gravidanza. Purtroppo non esiste ancora una sensibilità da un punto di vista medico e poche pazienti ci pensano prima. Ma se arrivano al controllo con  un valore alto di emoglobina glicosilata (che misura la media della glicemia nel sangue) noi possiamo fare ben poco. La malformazione si decide nel periodo delle prime 7-8 settimane di gravidanza. Iniziare i controlli solo una volta incinte è già tardi.

Prevenzione: le regole base. 

Innanzitutto, si dovrebbe iniziare prima della gravidanza con un controllo metabolico ottimale e con la verifica di eventuali complicanze del diabete. Sempre prima della gravidanza, è bene programmare un controllo ginecologico accurato. Purtroppo il diabete di tipo 2 è sottovalutato in generale, perciò quello che davvero è necessario è un cambio di mentalità: per chi ne soffre è importantissimo controllare costantemente ipertensione e peso attraverso una dieta equilibrata e una regolare attività fisica.

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