Aborto spontaneo: la caffeina aumenta il rischio

Gli scienziati mettono in guardia gli amanti di caffè e derivati: un consumo eccessivo di caffeina potrebbe aumentare il rischio di aborto spontaneo (anche se ad amare cappuccini e simili è il partner).

Tempi duri per gli amanti del caffè che sognano di mettere su famiglia e, a dipingere questo quadro a tinte fosche, è un nuovo studio scientifico del National Institutes of Health secondo il quale esisterebbe uno stretto legame tra il consumo di caffeina e la possibilità di un aborto spontaneo. In che senso, però? Ecco cosa c’è da sapere.

Due tazze al giorno? Già troppe

Gli scienziati mettono in guardia sui rischi connessi all’aborto spontaneo partendo già dalle settimane precedenti il concepimento, durante le quali – spiegano – bere due tazze di caffè al giorno (o più) potrebbe in effetti aumentare questa eventualità. E, tra l’altro, l’ipotesi potrebbe verificarsi anche se ad amare il caffè è l’uomo di casa.

Lo studio scientifico

Per arrivare a questa conclusione gli studiosi hanno analizzato la relazione tra fertilità e stile di vita (compreso, quindi, l’eventuale consumo di caffè e di sostanze contenenti caffeina) in un gruppo composto da oltre 600 persone considerando, nello specifico, un campione di 344 coppie che sono state seguite da un mese prima del concepimento fino alla settima settimana di gravidanza. Tra le 344 gravidanze il 28% (quindi 98) sono terminate con un aborto spontaneo.

Interruzione della gravidanza: quali sono le cause?

Analizzando i dati ottenuti attraverso questo studio, quindi, gli scienziati si sono accorti che le donne con più di 35 anni correvano il doppio del rischio di aborto spontaneo rispetto alle aspiranti mamme più giovani, ma anche che il consumo giornaliero di bevande contenenti caffeina (da parte dell’aspirante mamma o dell’aspirante papà) era in qualche modo correlato al buon esito della gravidanza.

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