Mamma bis: anche voi come Kate?

Mentre mezzo mondo si concentra sul nome (e sul sesso) del futuro Royal Baby, molte mamme si interrogano sul tema delle gravidanze ravvicinate, sull'esempio di Kate Middleton. Ecco quali sono i pro e i contro, e i consigli degli esperti.

Kate Middleton, stando a quanto ha dichiarato alla stampa, dovrebbe partorire circa 13 mesi dopo la nascita del primo figlio, il piccolo George.


Kate Middleton si appresterebbe a dare alla luce il secondo Royal Baby e, stando alle voci (e agli immancabili bookmakers inglesi) si tratterebbe di una bimba. Qualcuno prevede che si chiamerà Alice, altri scommettono sulla data della nascita imminente.

A far discutere la comunità dei medici è però una scelta precisa della Duchessa di Cambridge, quella di avere due gravidanze ravvicinate. Decisione che molte mamme affrontano, per una serie di ragioni, che vanno dalla volontà di rendere i fratelli coetanei alla consapevolezza di aver già propria una dimestichezza (oltre che l'occorrente), ideali per un secondo neonato. Ma qual è, secondo la scienza, la tempistica migliore (e più sicura) per un secondo concepimento?

La giusta distanza

Il primo dato riguarda la frequenza: negli Stati Uniti, il Centers for Disease Control and Prevention (CDC), ha avviato uno studio sul tema, riferito al 2011, e ha scoperto che il 30% delle donne del distretto analizzato (quello di Columbia, ovvero della capitale Washington D.C.) ha portato a termine una gravidanza a meno di 18 mesi dalla nascita del primo figlio. Il numero di mesi non è casuale. Ovviamente (come nel caso reale), la prerogativa di decidere quando avere un secondo figlio spetta ai genitori, ma l'importanza di valutare il periodo giusto è legata al fatto che, secondo gli esperti, serve un tempo minimo per permettere al corpo di riprendersi dopo la gestazione e il parto, attività generalmente faticose per il fisico.

Un anno, senza rischi

Volendosi basare sulle dichiarazioni fornite alla stampa, Kate Middleton dovrebbe partorire a circa 13 mesi dalla nascita del primo figlio, il piccolo George. Una tempistica giusta, che elimina i rischi evidenziati da uno degli studi più accreditati sul tema, condotto dalla Columbia University su quasi 700 bambini nati nel decennio 1992-2002: i ricercatori, nelle loro conclusioni, spiegano che chi partorisce nuovamente a meno di 12 mesi dalla fine della precedente gravidanza, ha maggiori rischi di dare alla luce un bambino affetto da autismo. Anche se gli stessi ricercatori mettono le mani avanti, ricordando che si tratta solo di una statistica e che, comunque - oltre al fatto che le cause dell’insorgenza dell’autismo sono ancora incerte -, a pesare sui rischi di una gravidanza ravvicinata è lo stress dovuto, come già detto, al forte carico sopportato dalla donna. Quanto questo fattore incida sul benessere psicofisico è evidentemente soggettivo. Differenti studi hanno confermato, inoltre, che la distanza di 12 mesi è ideale per ridurre il rischio di parti prematuri.

Conosci te stessa

Quello che tutti gli studi riconoscono, ad ogni modo, è l'importanza di non generalizzare troppo e di affidarsi al consiglio medico nel valutare la propria situazione. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che nelle sue linee guida parla di circa 18 mesi quale distanza consigliata tra due parti (che salgono a 20 mesi se il primo era un cesareo), ricorda però nel suo documento che: "Gli individui e le coppie, tuttavia, nel scegliere i tempi di una seconda gravidanza, devono considerare rischi e benefici legati anche ad altre circostanze come la loro età, fecondità, desideri di fertilità, accesso a servizi sanitari e di supporto alla maternità, le circostanze sociali ed economiche, per non parlare delle preferenze personali".

Magari non avrete a disposizione le nanny di Buckingham Palace, ma se medico, famiglia e lavoro lo consentono, senza che questo vi causi troppo stress, non c'è ragione alcuna per non seguire l'esempio di Kate.

Copyright foto: Kika Press

Potrebbe anche interessarti
Il documento intitolato « Mamma bis: anche voi come Kate? » dal sito Magazine delle donne (magazinedelledonne.it) è reso disponibile sotto i termini della licenza Creative Commons. È possibile copiare, modificare delle copie di questa pagina, nelle condizioni previste dalla licenza, finché questa nota appaia chiaramente.