Calcoli colecisti

Per calcoli della colecisti, detta anche cistifellea, si intende la presenza di formazioni calcolose all'interno della colecisti stessa, un organo simile ad un "sacchettino" posizionato immediatamente sotto il fegato e a stretto contatto dello stesso. La funzione della colecisti è quella di concentrare i sali biliari prodotti dal fegato per rilasciarli a livello intestinale, attraverso un dotto escretore, permettendo l'assorbimento dei grassi durante la digestione.

Incidenza

L'incidenza di tale patologia è relativamente frequente, attestandosi su un 8% nell'uomo e un 17% nella donna nel mondo occidentale, mentre è significativamente ridotta, circa della metà, nelle popolazioni africane.

Le due tipologie

I calcoli si formano a causa di un’anomala composizione della bile e si suddividono in 2 gruppi principali: quelli costituiti essenzialmente da colesterolo, pigmenti biliari, sali di calcio e proteine (80% dei casi totali) e quelli costituiti essenzialmente da sali di calcio e bilirubina, essendo quest'ultima un prodotto del metabolismo dell'emoglobina, la proteina contenuta nei globuli rossi e responsabile del trasporto dell'ossigeno ai tessuti.

Cause

Il meccanismo più importante che porta alla formazione di calcoli è l'aumentata secrezione biliare di colesterolo, come si osserva generalmente nell'obesità, nelle diete ad alto contenuto di calorie e/o colesterolo ed infine in alcune terapie farmacologiche, principalmente a base di clofibrato, farmaco ampiamente utilizzato per ridurre la concentrazione di colesterolo nel sangue. Altri fattori che possono determinare la formazione di calcoli biliari sono la gravidanza e gli ormoni sessuali femminili, in quanto gli estrogeni e i contraccettivi orali favoriscono l'assorbimento del colesterolo contenuto nella dieta.

Sintomi

Il sintomo più specifico e caratteristico della calcolosi colecistica è la colica biliare, caratterizzata da un dolore costante e spesso di lunga durata localizzato nel quadrante superiore destro dell'addome, immediatamente al di sotto dell'arcata costale. Talvolta, l'ostruzione del dotto escretore causata da un calcolo può produrre un aumento sia della pressione che della distensione dell'organo. Ne consegue un caratteristico dolore acuto epigastrico, localizzato cioè a livello dello stomaco, con frequente irradiazione alla regione compresa fra le due scapole o alla spalla destra. Normalmente il dolore insorge improvvisamente e può durare con intensità variabile da 15 minuti a cinque ore, per poi attenuarsi talvolta gradualmente, talora rapidamente.

Non bisogna, peraltro, confondere un vago senso di gonfiore epigastrico, flatulenza, specie dopo un pasto ricco di grassi ed eruttazione con un dolore biliare. Tali sintomi possono manifestarsi con o senza calcolosi, ma non sono specifici per la presenza di calcoli biliari. La colica biliare può essere scatenata da un pasto ricco di grassi, dal consumo di un pasto abbondante, dopo un periodo di digiuno prolungato, o semplicemente dopo un pasto normale; più spesso insorge di notte, dopo poche ore dalla fine del pasto.

La colecistite acuta

Un dolore che persista oltre le 5 ore dovrebbe sollevare il sospetto di una colecistite acuta, un processo infiammatorio che interessa la parete della colecisti stessa. In tale caso si osserva generalmente la presenza di nausea e vomito, mentre l'eventuale presenza di febbre e brividi implica il sospetto di un processo infiammatorio più esteso che può interessare, come complicanza, tutte le vie biliari ed il pancreas. Condizione, questa, assai temibile per la salute del paziente.

Diagnosi

Ove si sospetti la presenza di una colelitiasi, un esame ecografico dell'addome confermerà o meno il sospetto diagnostico. Qualora si ipotizzi, invece, la presenza di un calcolo all'interno delle vie escretrici, si consiglia di eseguire una colangiografia retrograda endoscopica, esame che evidenzia l'intero albero biliare tramite l'utilizzo di un mezzo di contrasto opportunamente inoculato.

Terapia

Per quanto concerne la terapia, in presenza di calcoli inferiori ai 10 millimetri di diametro, la somministrazione per bocca di acido ursodesossicolico può portare alla completa dissoluzione dei calcoli nel 50% dei pazienti, entro un periodo variabile da sei mesi a due anni. Tuttavia, i vantaggi e il successo della colecistectomia per via laparoscopica, cioè l'asportazione della colecisti praticando tre minuscoli fori nella parete addominale, hanno ampiamente ridotto il ruolo della terapia medica, relegando quest'ultima ad un numero limitato di casi. Un notevole vantaggio dell'intervento laparoscopico è costituito da un ridotta degenza ospedaliera, accompagnata da una rapida ripresa del paziente e da costi contenuti. In un ampio studio eseguito su pazienti trattati chirurgicamente, si è osservata una incidenza di complicanze inferiore al 4% dei casi, con una mortalità bassissima, inferiore al 0,1%. Questi dati evidenziano la ragione per cui la colicestectomia laparoscopica è diventata il trattamento più indicato per la colelitiasi.

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