Bupenorfina: foglietto illustrativo

La buprenorfina è una sostanza psicoattiva utilizzata nel quadro del trattamento sostitutivo globale delle dipendenze agli oppiacei(eroina). Di seguito uno scheda tecnica con indicazioni, meccanismo d'azione, controindicazioni ed effetti collaterali.

Bupenorfina, farmaco contro la droga

Dapprima commercializzati come antalgici negli anni ’80, i farmaci a base di buprenorfina sono ormai impiegati come trattamento sostitutivo degli oppiacei (TSO). L’assunzione di buprenorfina è riservata solo agli adulti (bambini di più di15 anni) e deve essere seguita attentamente da un medico. La posologia iniziale varia da 0,8 a 4 mg al giorno in una sola somministrazione.

Meccanismo d’azione

La buprenorfina è una molecola che appartiene alla classe degli agonisti parziali morfinici, che ha la particolarità di fissarsi ai recettori cerebrali mi e k. Il meccanismo di questa sostanza permette di attenuare gli effetti della sospensione senza innescare depressione respiratoria, come potrebbe avvenire con gli agonisti completi.

Nome commerciale della buprenorfina

In commercio come antidolorifico col nome di Temgesic® del Laboratorio Indivior, la buprenorfina è stata utilizzata come farmaco per il trattamento della dipendenza da oppiacei alla fine degli anni ’90 col nome di Subutex® dei laboratori Shering-Plough. Dal 2006 numerosi Laboratori hanno sviluppato il proprio farmaco generico: Mylan, Sandoz, Teva, Arrow e Cristers.

Controindicazioni

La somministrazione di buprenorfina è controindicata in caso di ipersensibilità alla sostanza attiva o ad uno degli eccipienti del farmaco, grave insufficienza respiratoria, grave insufficienza epatica e dintossicazione acuta da alcool. Inoltre il trattamento sostitutivo di oppiacei a base di buprenorfina non può essere prescritto in associazione a farmaci analgesici morfinici di terza linea o al metadone.

Effetti collaterali

L’assunzione di buprenorfina può causare effetti collaterali come disturbi del sistema nervoso (insonnia, mal di testa, stordimento, vertigini), disturbi gastroenterici (nausea, vomito, costipazione), disturbi vascolari (ipotensione ortostatica) o disturbi di ordine generale (stanchezza, sonnolenza, eccessiva sudorazione). Più raramente sono stati osservati disturbi respiratori (depressione respiratoria) o psichiatrici (allucinazioni).

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