Pressione intracranica: sintomi, cause e cure

La sindrome della pressione intracranica (ICP) trova origine in una pressione eccessiva del liquido cefalorachidiano all’interno della scatola cranica. Eclissi visive, acufene, cefalee, nausea e vomito, vertigini o crisi epilettiche sono tra i principali sintomi di questo disturbo.

Definizione

L’ipertensione intracranica è una patologia rara che vede aumentare all’intero del cranio la tensione sanguigna. La scatola cranica è composta da tre elementi: tessuto celebrale, liquido cefalorachideo, che bagna questo tessuto e i vasi sanguigni che irrigano le cellule del tessuto. La scatola cranica, in quanto struttura ossea è inestensibile, così se uno dei tre comparti aumenta di volume e gli altri non diminuiscono il loro, la tensione aumenta. Un’ipertensione intracranica succede in caso di tumore celebrale, ematoma secondario ad uno shock, aumento della quantità di liquido cefalorachideo o a causa di una trombosi celebrale, che impedisce al sangue di evacuare.

Cause

L’ipertensione intracranica può essere causata da un aumento delle strutture del tessuto del cervello, come sopra accennato, o a causa di un accumulo di sangue dato da emorragie celebrali; ematomi intracranici o trombo flebite celebrale; idrocefalia (aumento del liquido cefalorachideo) che trova difficoltà a riassorbirsi. L’ipertensione è grave poiché la pressione si esercita su strutture fragili che possono essere soggette a lesioni irreversibili.

Sintomi

L’ipertensione intracranica si manifesta con mal di testa, soprattutto al mattino che tende ad aumentare da stesi; nausee e vomito, di frequente descritti “a getto”; disturbi della vista, come offuscamento, e spesso visione doppia; disturbi della conoscenza, con la possibilità che evolva fino al coma.

Diagnosi

Per diagnosticare un’ipertensione cranica, è importante effettuare un bilancio dettagliato, sia clinico che neuroradiologico. Lo scanner celebrale è il primo esame da realizzare, al quale seguirà una risonanza celebrale, al fine di meglio visualizzare le lesioni, o una angio-risonanza atta ad osservare i seni venosi e l’eventualità di una trombosi celebrale. Un esame del fondo oculare dilatativa potrebbe essere richiesto da un oftalmologo.

Cura

Per la sua forma benigna, il trattamento dell’ipertensione cranica riposa in punture lombari; mentre per le sue forme più gravi è necessario intervenire chirurgicamente. L’ipertensione intracranica è trattata in urgenza in funzione dell’avanzamento clinico dei suoi sintomi e dei risultati degli esami complementari. In caso di costituzione rapida dei sintomi, un intervento chirurgico, in urgenza, con una derivazione ventricolare estera, consentirà di diminuire la pressione esercitata sulle strutture del cervello, probabili responsabili di lesioni irreversibili. Dopo questa derivazione o in casi meno gravi, la causa sarà trattata con priorità e consentirà di diminuire la pressione. In caso di tumore, potrebbe essere effettuata una biopsia atta a identificarlo e a determinare il corretto trattamento. In caso di trombosi venosa celebrale, saranno somministrati anticoagulanti.

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