Poligamia: significato, usi e costumi dei matrimoni numerosi

La poligamia è permessa in più di 50 stati, per lo più a maggioranza musulmana. Tuttavia le migrazioni e i ricongiungimenti familiari hanno riacceso il dibattito anche in Europa. Ecco tutto quello che c'è da sapere. 

La poligamia musulmana permette a un uomo di avere fino a 4 mogli. © Ferli Achirulli/123RF


Poligamia, poliginia, poliandria: significato

La poligamia è vecchia quanto il mondo: poligamo era Abramo, per esempio, e nell’Antico Testamento non era certo l'unico. Tuttavia è importante fare una distinzione: se la poligamia indica il matrimonio in cui gli sposi possono avere più consorti, nel linguaggio comune è divenuta sinonimo di poliginia, ovvero la possibilità di un uomo di avere più mogli contemporaneamente. Quasi del tutto sconosciuto è l'inverso, la poliandria, una donna sposata a più mariti (spesso fratelli tra loro), fenomeno assai raro ma ancora diffuso in Tibet e nell'India del Sud dei Toda e non più nello Sri Lanka dove fu abolito nel 1860 dai britannici quando il paese ancora si chiamava Ceylon.

All'origine della poliginia c'è la necessità degli anziani di una determinata società ad avere il pieno controllo produttivo e riproduttivo del sistema familiare. Non solo: la poliginia permette inoltre una gestione strategica dei legami parentali creando una rete di relazioni funzionale alle necessità.


Matrimonio poligamo: dove e come

Sono più di 50 i paesi nel mondo in cui la poligamia è legale. Sparpagliati (per lo più) nell'Asia e nell'Africa a religione musulmana, vantano eccezioni a maggioranza cristiana - Uganda, Repubblica Democratica del Congo, Zambia e tra i Mormoni degli Stati Uniti - e buddista, la Birmania. Non solo: in Gabon è ammessa anche la poliandria, sebbene quasi nessuno la pratichi mentre in India, Malesia, Filippine, Singapore e Sri Lanka la poligamia è permessa solo a chi professa la fede musulmana.


La poligamia in Europa

Nonostante sia vietata (in Italia il reato prevede da 1 a 5 anni di carcere) la poligamia si pratica anche in Europa dando vita a scenari sempre più complessi. Da un lato ci sono i matrimoni che vengono celebrati nelle moschee del Vecchio Continente senza poi essere registrati in Tribunale privando così le mogli (e talvolta anche i figli) di tutele legali. Dall'altro ci sono i matrimoni contratti nei paesi d'origine, perfettamente legali in patria che danno filo da torcere alle questure quando si tratta di affrontare i ricongiungimenti familiari.

Se la Francia, i Paesi Bassi e il Regno Unito riconoscono le unioni celebrate all'estero, in alcuni paesi della Scandinavia, c'è chi ha proposto la legalizzazione in patria. La Svezia, per esempio: bocciata la proposta del Partito di Centro, Hanna Wagenius, leader del movimento giovanile, l'ha ripresa, certa che nel giro di 10 anni - quando il Parlamento sarebbe stato occupato dalla generazione successiva -, la poligamia diventerà legge. Anche in Danimarca la poligamia ha scaldato gli animi del movimento giovanile del Radikale Venstre Party, il partito di sinistra. In Italia, si sta tra color che sono sospesi, per dirla come la direbbe Dante: volendo privilegiare gli interessi del minore, alla fine si avvalla il matrimonio poligamico, riconoscendolo di fatto. 


Poligamia musulmana

Permessa nell'Islam, va chiarito che secondo il Corano la poligamia (o meglio, la poliginia) non è né "mustahabb" (raccomandata), né "mandūb" (consigliata), né "fadilah", (virtuosa). Inoltre, se va sottolineato che nei paesi a maggioranza musulmani in cui è lecita, gli ordinamenti giuridici prescrivono norme e forme diverse (in quasi in tutti sia stato abolito il "talak", il ripudio immediato della moglie), si può generalizzare dicendo che la poligamia concede al marito la possibilità di avere fino a 4 mogli solo a condizione di offrire a ciascuna parità di trattamento e la possibilità di mantenerle tutte. Va precisato, inoltre, che in alcune interpretazioni più moderne (per esempio quella in vigore in Marocco) la moglie può richiedere la clausola di monogamia e la poligamia viene accordata da un giudice.


Mormoni e poligamia

Joseph Smith, padre della chiesa mormone morto nel 1844, sposò tra le trenta e le quaranta mogli, donne per lo più tra i 20 e i 40 anni - Helen Mar Kimball, figlia di due amici, non ne aveva ancora 15 - e alcune già mogli di altri adepti. Affollamento che faceva soffrire Emma Hale Smith, la prima della serie, al punto che si stabilì che alcune unioni non sarebbero state consumate se non dopo la morte. Compromesso che vige ancora oggi nelle congregazioni di “Mormoni fondamentalisti” nate dallo scisma del 1890 quando la Chiesa ufficiale abbandonò la poligamia, punita ancora oggi con la scomunica.

Potrebbe interessarti: Famiglia poliamorosa: in Colombia le prime nozze tra 3 uomini

Potrebbe anche interessarti
Il documento intitolato « Poligamia: significato, usi e costumi dei matrimoni numerosi » dal sito Magazine delle donne (magazinedelledonne.it) è reso disponibile sotto i termini della licenza Creative Commons. È possibile copiare, modificare delle copie di questa pagina, nelle condizioni previste dalla licenza, finché questa nota appaia chiaramente.