Mantra: cos’è e cosa significa

Il mantra, tibetano o indiano, non è solo usato per riti religiosi ma anche per le meditazioni e per la pratica dello yoga. Ecco quali sono i più famosi e utilizzati, oltre che il loro significato.
 

Esempi di mantra si trovano in rete, nei libri di meditazione e anche su Youtube. © Dmytro Panchenko / 123RF

Mantra tibetani o indiani: si tratta sempre di un elemento, una breve sequenza particolarmente utile alla meditazione.


Cos’è

Per mantra si intende una sillaba, quasi un verso poetico, solitamente scritta in una lingua indiana (una delle più antiche al mondo, di origine indo-europea), il sanscrito: non a caso è anche la lingua dei Veda, gli antichi testi religiosi indiani. Il mantra è quindi una parola, carica di significato e vibrazioni sonore, che deve aiutare nel corso della meditazione.


Significato dei mantra

Dal sanscrito la parola mantra può essere tradotta come ciò che libera la mente. In particolare troviamo una radice “man” (da “mente”) e “tra” (“strumento”), quindi letteralmente il mantra è uno “strumento della mente”, che nel corso della meditazione viene ripetuta dal maestro o dall’allievo stesso.


A cosa serve

In generale, la scienza ci dice che la ripetizione di litanie, mantra o canti rituali ripetitivi e cadenzati ha spesso dei buoni risultati a livello mentale e cardiocircolatorio, perché calma la mente, riduce lo stress, ma modera anche i battiti del cuore. La medicina tradizionale indiana, poi, pone un particolare accento sul tema della vibrazione, interna (ad esempio, ripetendo i mantra) o esterna (basti pensare alle campane che i fedeli devono suonare entrando nei templi induisti). Sussurrati, ripetuti mentalmente o cantati, la ripetizione è utile sia alla meditazione sia pratica dello yoga, perché secondo i maestri di questa pratica aiuta a rilassare il fisico e riequilibrare la mente. La ripetizione continua del mantra, in forma cantata, è chiamata kirtan.


Bija mantra

Bija significa “seme”, o sillaba: un suono che contiene una specifica energia divina e che richiamano in modo specifico un chakra cui sono collegati. Per ogni chakra si trova quindi un Bija corrispondente. Ad esempio il Bija “Lam” è il mantra di Muladhara Chakra, che possiamo individuare alla base della colonna vertebrale. Il Bija più famoso, potente e completo è Aum (o Om) che, per queste caratteristiche, viene considerato non un semplice Bija ma un mantra assoluto.


I mantra più famosi
 

Om mantra

Come anticipavamo, il mantra Om è il bija mantra più importante, anzi viene chiamato il padre di tutti i mantra, che rappresenta il suono che ha dato origine all’intero universo. Viene raffigurato con quella che corrisponde alla lettera hindi di aum, scritta ॐ o ओं.
 

Gayatri mantra 

Il Gayatri mantra è invece uno dei più famosi mantra indiani, da recitare solitamente all’alba. Il significato è quello di chiedere, fin dal risveglio, di essere illuminati dalla conoscenza e dalla energia divina: si tratta infatti a tutti gli effetti di una invocazione alla divinità superiore, il cui testo sanscrito è Om, Bhur Bhuva Svaha, Tat Savitur Varenyam, Bhargo Devasya Dheemahi, Dhiyo Yonah Prachodayat.
 

Ganesh mantra

Sono molti i mantra che si riferiscono a Ganesh, divinità induista dalla testa di elefante e il volto pacifico, spesso accompagnata da un topolino. È la forma divina portatrice del successo e rivolgersi a lui è di buon auspicio perché è colui che, secondo la tradizione, rimuove gli ostacoli. Il mantra più semplice e diffuso a lui riferito è Om Gam Ganapataye Namaha.  


Mahamrityunjaya mantra

Altro mantra particolarmente potente per la tradizione vedica (in particolare, è tratto dal Rigveda) è il mantra della “Grande vittoria sulla morte” la cui ripetizione ha il compito di purificare chi la pronuncia sia a livello emotivo sia psico-fisico, il mantra che “porta la vita e allontana la morte”, secondo il pensiero di uno dei più famosi yogi di sempre, Sivananda. La trascrizione è Oṃ tryambakaṃ yajāmahe sugandhiṃ puṣṭivardhanam | urvārukam iva bandhanān mṛtyor mukṣīya māmṛtāt


Mantra Yoga

Spesso nel corso di una lezione di yoga, all’inizio o alla fine (in particolare nel Kundalini yoga), il maestro propone la recitazione di alcuni mantra specifici (e di frequente la sessione di yoga inizia con un Aum). L’uso dei singoli mantra cantati, e soprattutto il riflesso che le vibrazioni dei suoi pronunciati hanno su chi pratica lo yoga, varia da scuola a scuola, secondo le indicazioni dei maestri. 

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