I, Tonya: Margot Robbie campionessa da Oscar

[RECENSIONE] Margot Robbie protagonista di I, Tonya, il film sulla vita di Tonya Harding, campionessa americana di pattinaggio sul ghiaccio negli anni ‘90.
 

I, Tonya, il film sulla vita di Tonya Harding, campionessa americana di pattinaggio sul ghiaccio, arriverà al cinema nel 2018 distribuito da Lucky Red.

Craig Gillespie, regista di Lars una ragazza tutta sua, compie il suo Triplo Axel con I, Tonya, un film che profuma di Oscar e racconta una storia di vita ricca di sfumature emotive che lo spettatore vive in prima persona per un’esperienza davvero unica.

Tonya Harding ha raggiunto risultati molto importanti con i pattini ai piedi, fino a sorprendere tutti durante i campionati nazionali del 1991 per il suo Triplo Axel perfetto. Ha raggiunto poi il quarto posto alle Olimpiadi di Albertville l’anno dopo, ma lo scandalo del 1994 ha segnato per sempre la sua vita sportiva. La rivale Nancy Kerrigan è stata aggredita all’improvviso, rompendosi il ginocchio poco prima dei Giochi Olimpici invernali di Lillehammer, e l’opinione pubblica ha creduto che la Harding fosse la mandante di questo gesto violento e meschino.


Una campionessa dall'anima rock

Margot Robbie è Tonya Harding.

Fin dall’età di 4 anni la piccola Tonya sente che il suo posto è sulla pista di pattinaggio, ma la madre cinica e alcolizzata la opprime con il peso della competizione, caricandola di insulti, poiché è convinta che la figlia “pattini meglio quando è furiosa”. Interpretata da una maestosa Allison Janney, la madre di Tonya è un personaggio ruvido, dominante e sgradevole, ma la sua negatività diventa fonte inesauribile di humour nero, grazie alla brillante sceneggiatura di Steven Rogers. Il rapporto madre-figlia sembra essere il principale responsabile della formazione di Tonya Harding, nel bene e nel male. La sua vita privata influenza inevitabilmente la sua carriera sportiva in ogni momento. Cresciuta in una famiglia povera dell’Oregon, la Harding conosce solo il linguaggio della violenza fisica e verbale, prima da parte della madre e poi del marito Jeff Gillooly, interpretato da un carismatico Sebastian Stan. Il suo "caratterino" indomabile e pieno di contraddizioni si rivela quindi il risultato della presenza di personaggi instabili e maneschi intorno a lei.


Margot Robbie da Oscar

Margot Robbie lascia senza parole per la sua interpretazione di questa donna ribelle, forte, ma anche fragile e vittima di un’esistenza minata, in cui un abbraccio o un bacio seguono obbligatoriamente un pugno o un calcio. Pattinare le regala gli unici momenti reali di libertà, in cui può sentirsi se stessa ed essere finalmente amata, anche se “solo per un minuto”. L’attrice che abbiamo visto in The Wolf of Wall Street e Suicide Squad, dimostra un grande talento nel catturare l’essenza di un personaggio così dirompente e contorto, con un’espressività che rende tangibile ed emozionante un’anima perennemente sotto pressione, in lotta con se stessa e con il mondo alla ricerca di approvazione e amore.


Un dramma ironico e tormentato

I, Tonya è un film contraddittorio come la sua protagonista. Esilarante, struggente, intrigante. Il genere biopic è per Gillespie solo un espediente per costruire un dramma completo ricco di ironia, tormento e thriller. Un’esplosione di emozioni accompagnata da una colonna sonora ricercata e coinvolgente, per cui ogni brano è cucito sulla scena senza alcuna sbavatura. 

Una scena di I, Tonya.

La forma non solo è all’altezza del contenuto, ma lo riqualifica e lo rende adatto ad ogni tipo di pubblico. La regia in continuo movimento è coraggiosa e creativa e riesce a raccordare il racconto sportivo e l’intimità di una intensa avventura umana. Quello che non sono riusciti a fare Jonathan Dayton e Valerie Faris con il recente La Battaglia dei Sessi. Alternando momenti mokumentary con la riproduzione di finte interviste ai protagonisti, alla storia degli avvenimenti del passato, Gillespie porta sullo schermo il suo migliore film fino ad oggi, che sicuramente conquisterà diverse nomination il prossimo 2018. Nelle sale italiane grazie a Lucky Red.

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