Dieta vegana: pro e contro

Tofu, tahin, gomasio ed alghe? Cosa vuol dire essere vegani? Capiamo meglio cosa sia la dieta vegana senza pregiudizi e senza incensamenti. 
 

Un'insalata vegana con tofu, pomodori, rucola e semi di sesamo. © Marco Mayer / 123RF

Oggi mangiare vegan sembra quasi un must a dispetto della grande e variatissima tradizione culinaria italiana. Eppure chi segue la dieta vegana assicura che non rinuncia né al piacere della tavola né alla tradizione ma, con scelte consapevoli e oculate, nel rispetto del regime alimentare prescelto. Le città di tutto il mondo pullulano di locali e ristoranti convertiti al veganesimo o che, nell’offerta, prevedono piatti veg come alternativa per il popolo vegano sempre più numeroso. Eppure essere vegano vuol dire anche essere spesso e volentieri sbeffeggiato dagli amici o rinunciare a feste e cene in compagnia.


Chi sono i vegani

I vegani sono persone come altre che hanno fatto una scelta di tipo etico, condivisibile in toto, in parte o per nulla. Dalla parola inglese “vegetarian” che significa vegetariano sono state mantenute le prime tre e le ultime due lettere: “vegan”. Il termine è comparso per la prima volta nel 1944 sulla bocca degli attivisti animalisti Donald Watson e Elsie Shrigley, fondatori della Vegan Society britannica dopo la scissione dalla più antica organizzazione vegetariana al mondo, la Vegetarian Society, per via delle differenti posizioni assunte rispetto allo sfruttamento animale nella produzione di latticini. Che differenza c’è, infatti, tra la dieta vegana o vegetariana? Un vegetariano non mangia carne e pesce. Un vegano va oltre ed esclude ogni tipo di prodotto, commestibile o meno, di derivazione animale. Oggi i vegani rappresentano un movimento etico globale.


Che cos’è la dieta vegana

La dieta vegan si basa quindi su alimenti provenienti esclusivamente dal regno vegetale seguendo uno stile di vita sano che rinuncia all’uso e al consumo di alimenti, oggetti, sostanze di origine animale. La dieta del vegano si basa perciò su legumi, cereali, con prodotti a base di soia, di orzo, sesamo e riso, verdura e frutta anche se, all’ortodossia, si affiancano derive più estremiste come il crudismo vegano, il fruttarismo e l’ehretismo. L’alimentazione vegana pertanto esclude anche tutti i latticini, le uova e i prodotti di alveare come miele, pappa reale e propoli.


Dieta vegana, cosa mangiare e come

Cosa mangia un vegano? In un regime alimentare vegano bisogna considerare ovviamente oltre agli alimenti anche la loro qualità e varietà. Scegliere prodotti bio e integrali dovrebbe assicurare una maggior ricchezza di vitamine e minerali oltre all’impiego di materie prime non raffinate, non idrogenate, non pastorizzate e prive di glutammato. Vanno poi considerate le modalità di cottura, il calore e gli utensili.


Alimenti vegan

Ecco una lista esemplificativa di cibo vegano:

Aceto di mele, agro di umeboshi e gomasio, oli vegetali spremuti a freddo, succo d’agave, zucchero di canna integrale o dolcificanti naturali come lo sciroppo d’acero, dadi senza glutammato.

Caffè di cereali e d’orzo, malto di riso, malto d’orzo, malto di grano o malto di mais.

Pane integrale e a pasta madre o a lievitazione naturale (di soia, misto riso, avena, grano duro, mais, kamut, farro, orzo, ecc.).

Riso, orzo, farro, quinoa, kamut, grano saraceno, bulgur, segale, cous-cous, tapioca, miglio, amaranto, avena.

Alghe alimentari (kombu, dulse, hijiki, arame e nori), semi di sesamo e tahin, salsa di soia (soyhu o tamari), lievito alimentare in scaglie, semi di girasole e semi di sesamo tostati, germogli, pepe nero, mandorle, frutta secca e frutta.

Patate taro, verdure di stagione preferibilmente crude, insalata, legumi.

Kuzu, tè kukicha.


Esempio di dieta vegana

A titolo informativo e di puro esempio di dieta vegana nei menù si trovano piatti invitanti in grado di mescolare le cucine di tutto il mondo: frittelle di zucca, sformato di polenta con verdure arrosto, caprese con quinoa e mozzarella vegana, felafel, spaghetti con polpette di lenticchie e funghi, tacos di verdure al forno, riso con tofu croccante, arancia e zenzero, risotto ai funghi, tagliatelle di zucchine, veg-burger con feta e noci, ratatouille di verdure di stagione arrostite, quesadillas di quinoa e broccoli, pizza di verdure. Non ci addentriamo però nei meandri della dieta vegana tipo non intendendo sostituirci al parere di figure professionali come medici, nutrizionisti e dietisti.


La dieta vegana fa male o fa bene?

Sulle diete vegane si dice e si scrive tanto. In assoluto non ci sono controindicazioni laddove si parla di una dieta vegana bilanciata e la Academy of Nutrition and Dietetics (ADA) ha dichiarato che "laddove ben pianificate, risultano appropriate per tutti gli stadi del ciclo vitale". Per molti specialisti si tratterebbe però di una contraddizione in termini perché, sempre secondo la stessa ADA che spesso una mancata capacità di seguire una dieta vegana equilibrata sia alla base di carenze nutrizionali significative quali vitamina B12, vitamina D, calcio, zinco ed anche riboflavina, tanto da consigliare un’integrazione alimentare periodica. Sul fronte opposto altri scienziati considerano la dieta vegana come un valido regime alimentare per la prevenzione di malattie a carico dell’apparato cardiocircolatorio e di tipo tumorale.


Dieta vegana per dimagrire

Bisogna poi distinguere tra dieta dei vegani, intesa come regime alimentare quotidiano, e dieta per vegani, dieta intesa come regime circoscritto a scopo dimagrante. Infine c’è anche chi non è vegano e che sceglie la dieta vegana per dimagrire. Sicuramente variare sul breve periodo le proprie abitudini sperimentando la dieta vegana a base di alimenti sani non può che giovare all’organismo oltre che permettere di misurare sulla propria pelle cosa significhi oggi essere vegani. 

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