Scuse per non andare a scuola: le migliori dei bimbi

Le scuse per non andare a scuola sono pressoché infinite (e i bambini non smettono di inventarne di nuove): ecco un piccolo vademecum per genitori.

Scuse per non andare a scuola: quando si tratta di trovare la più adatta anche il bimbo più timido mette in mostra potenzialità da attore navigato.


La scuola deve ancora cominciare ma - con ogni probabilità - anche quest'anno i piccoli di casa s'inventeranno ogni possibile scusa per evitare compiti e interrogazioni ma anche solo per poter rimanere a letto qualche ora in più o per essere autorizzati a stare a casa in un giorno scolastico, insomma scuse per non andare a scuolaD'altra parte l'inflessibilità, su questo genere di cose, non sempre paga e - consigliano gli esperti - qualche volta si può anche decidere di assecondare questi desideri, ovviamente senza eccessi. 


Detto questo, comunque, quando si tratta di inventare scuse per non andare a scuola i bambini si trasformano in veri e propri attori lanciandosi in recite da Oscar e spettacoli degni di interpreti dalla lunghissima carriera alle spalle. Ecco qualche dritta per non farsi cogliere impreparati (e per organizzarsi ad arte per fornire la risposta più indicata).

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"Ho la febbre"

Una febbre improvvisa è tra le scuse più classiche per non andare a scuola.


Tra termometri scaldati sui termosifoni (o infilati nel tè caldo) e occhi arrossati ad arte, tutti i bambini - almeno una volta nella vita - tra le scuse per non andare a scuola hanno scelto la "comoda" strada della febbre improvvisa. Per riconoscere la febbra ricreata ad arte attenzione a non perdere d'occhio i piccoli di casa seguendo - dopo le prime avvisaglie - tutti i loro movimenti con attenzione.


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"Non posso lasciare solo Teddy"

Anche il pupazzo preferito può essere colto da un malessere improvviso quando i bimbi (i più piccoli, ovviamente) cercano una scusa per non andare a scuola.


Piccola variazione sul tema della febbre, ma appannaggio dei bimbi più piccoli ed estremamente comune durante i primi giorni di scuola quando il tran-tran quotidiano è ancora lontano dall'essere ripreso, è la malattia del proprio pupazzo preferito. In questo caso il consiglio è quello di assecondare i piccoli assicurandoli che ci si prenderà cura del "malatino" fino a che il legittimo proprietario non rientrerà a casa.


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"Sono troppo stanco"

Per ovviare alla stanchezza dei bambini è importante riprendere un ritmo "scolastico" fin dalle ultime settimane di vacanza.


La stanchezza è un tema ricorrente tra le scuse per non andare a scuola perché può essere utilizzata tutto l'anno: all'inizio, infatti, è possibile che si verifichi perché manca l'abitudine alla sveglia mattutina puntata così presto mentre, al procedere dei mesi, un po' di stanchezza è naturale oltre che fisiologica. Per ovviare al primo caso è importante che i piccoli di casa assumano fin dalle ultime settimane di vacanza un ritmo più scolastico, andando presto a letto e svegliandosi di buon'ora. 


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"Ho litigato con le mie amiche"

I litigi con l'amichetto di scuola possono rendere davvero difficoltosa la vita in classe: cercate di aiutare i piccoli di casa a risolvere i problemi fin da quando si presentano.


I litigi, si sa, sono molto comuni in una classe di bambini ma, si dovrebbe sapere anche questo, possono rendere difficoltosa la vita scolastica specialmente se coinvolgono i compagni che si sono sempre mostrati "un po' più amici" degli altri. Se i piccoli di casa cercano delle scuse per non andare a scuola dopo un litigio con l'amichetto è importante parlare del problema per cercare di risolverlo fin dal principio magari proponendo all'amico in questione un pomeriggio di giochi di modo da risolvere le difficoltà alla base. 


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"I miei compagni mi trattano male"

Se il piccolo di casa lamenta qualche problema con la sua classe l'ideale è cercare di capire subito se il problema è reale o se si tratta di una scusa per non andare a scuola.


Un'altra scusa (gettonatissima) per non andare a scuola è quella di "non trovarsi bene" con la propria classe. In questo caso, per i genitori, è necessario uno sforzo per capire se il problema è reale o se si tratta - appunto - solo di una invenzione, studiata ad arte per cercare di saltare qualche giorno tra i banchi. Meglio quindi informarsi subito, prima con il bambino e poi eventualmente anche con gli insegnanti, per capire se davvero c'è qualcosa che non va. E provare a risolverlo insieme. 


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"La nuova maestra mi tratta male"

Un nuovo insegnante può destabilizzare il bambino quindi è importante che i genitori lo aiutino fin dall'inizio ad apprezzare la nuova figura della sua vita scolastica.


Anche un cambiamento d'insegnante (specialmente se inatteso) può scatenare nei bambini qualche difficoltà spingendoli a inventare delle scuse per non andare a scuola. Se il piccolo di casa lamenta qualche difficoltà relazionale con la nuova maestra cercate di farvi spiegare perché crede che lo "tratti male" e spiegategli che qualche cambiamento può far bene aiutandolo, fin dal principio, ad apprezzare questa nuova figura della sua vita scolastica. 

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"Non ho fatto i compiti"

"Non ho fatto i compiti" è una giustificazione che, quantomeno, mostra sincerità e consapevolezza dei propri errori quindi, almeno la prima volta, è meglio non mostrarsi troppo intransigenti.


Esistono poi scuse per non andare a scuola che sono appannaggio dei più grandicelli e che coinvolgono, in primis, i compiti non fatti. Se il piccolo scolaro ha la sincerità di confessare la sua mancanza - almeno la prima volta -non mostratevi troppo intransigenti e aiutatelo a risolvere quello che lui vive come un problema insormontabile: questo lo farà sentire compreso e lo aiuterà a capire il suo errore molto più di una severa (quanto ormai inutile) sgridata dell'ultimo momento.


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"Voglio prepararmi bene per il compito in classe"

Il desiderio di prepararsi al meglio per un compito in classe impegnativo può non essere una semplice scusa: promettete ai piccoli di casa di aiutarli a studiare dopo la scuola.


Il desiderio di prepararsi al meglio per un compito in classe nella serenità della propria casa è piuttosto comune specialmente nei piccoli allievi un po' più coscienziosi. Se il giovane scolaro mostra questo desiderio cercate quindi di capire le sue esigenze venendogli incontro quando possibile o promettendogli che, dopo la scuola, lo aiuterete direttamente voi nella preparazione della verifica. 

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"Voglio stare con la mamma!"

Nei primi periodi di scuola i più piccoli possono mostrare una certa nostalgia della lunga estate trascorsa in famiglia. Ai genitori, però, spetta (l'ingrato) compito di mostrarsi assolutamente inflessibili.


Le vacanze estive sono lunghe e, generalmente, oltre ai giochi sulla spiaggia e alle serate "festaiole" portano con sé una gran quantità di tempo trascorso con mamma e papà. Capita quindi che i piccoli di casa, al rientro a scuola, mostrino una certa nostalgia dei momenti trascorsi in famiglia e che i genitori si lascino commuovere. Attenzione, però, perché prima si riprenderà un ritmo normale e prima il piccolo si abituerà quindi meglio mostrarsi inflessibili fin da subito riservandosi poi qualche momento "speciale" da trascorrere insieme nel tempo libero. 


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