Amazon Publishing: la via più veloce per trasformare i sogni in realtà

Abbiamo intervistato Alessandra Tavella, editor italiana della casa editrice del colosso dell'e-commerce e Marta Savarino, autrice di "Tutta colpa del tè" due delle donne che con Amazon hanno realizzato un sogno.  

"Amazon Publishing"


Lungi dall’essere il posto infernale descritto dal New York Times, in Amazon hanno realizzato i loro sogni di bambine: fare la libraia e la scrittrice. Loro sono Alessandra Tavella e Marta Savarino, 34 anni anni l’una, rispettivamente unica editor italiana per la casa editrice e autrice. “La realtà editoriale di Amazon mette al centro del suo operato l’autore e il lettore - spiega Alessandra -, quindi per un appassionato di libri, è un ambiente molto interessante dove lavorare”. “Ho trovato una professionalità a 360 gradi” le fa eco Marta, che nel 2010 ha pubblicato il suo primo romanzo con una casa editrice tradizionale e ora ha debuttato su Amazon con Tutta colpa del tè. “Mi hanno supportata in ogni fase, ascoltata, c’è stata un’incredibile condivisione e collaborazione: grazie a loro sono arrivata dove non avrei mai nemmeno immaginato”. 

D’altra parte Amazon, che sulla cultura scommette per statuto, fa sul serio: basti pensare che cinque dei film presentati al Festival di Cannes 2016 (tra cui Café Society, la nuova pellicola di Woody Allen con Kristen Stewart) sono prodotti dal gigante dell’e-commerce e a voler contare le copertine messe in circolazione nel mondo si perde il conto. Ce n’è perfino una - La notte delle Falene di Riccardo Bruni - candidata al Premio Strega 2016. Insomma, per la serie il nuovo che avanza pigliatutto, la rivoluzione del self publishing ha spianato la strada a chi fa da sé. Che fa per tre e oltre.

Prendiamo Rita Carla Francesca Monticelli, per esempio, biologa 41enne che dalla Sardegna, con il suo The Mentor, ha scalato le classifiche di mezzo mondo: “è arrivata al numero uno del Kindle Store negli Usa, non è un risultato da tutti” commenta soddisfatta Alessandra Tavella.

A tutti quelli che temono per il futuro della carta, Alessandra Tavella risponde che “è una scelta dell’autore se pubblicare i propri libri in digitale o su carta” e a chi storce il naso per la qualità dei testi auto pubblicati che “il self publishing è uno strumento molto potente perché permette di portare molte voci ai lettori per i quali la qualità della storia è imprescindibile”. Insomma, un sistema tanto democratico quanto severo, senza filtri: se sei bravo funzioni, altrimenti imbocchi la strada dell’oblio.  

Lo sa bene Marta Savarino che (oltre a lavorare in banca, crescere due figlie e fare la moglie) “nei ritagli di tempo, ha assecondato l’ispirazione” e scritto e prodotto il suo romanzo all’insegna della professionalità e del rigore: “Mi sono affidata a professionisti per l’editing e per la copertina, non all’amico improvvisato”, ben consapevole che tanto quanto scommettere su se stessa fosse la sfida più bella che potesse intraprendere, la presunzione era la deriva da evitare a tutti i costi. E se i fatti dicono più di mille parole, vedere queste due giovani donne al Salone del Libro di Torino con gli occhi che brillano di felicità, insegna che la rivoluzione è già iniziata. Non solo homo homini lupus: è vero anche il contrario. 

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