Gravidanza extrauterina: cosa c'è da sapere

La gravidanza extrauterina si verifica quando l’embrione si posiziona fuori dell’utero. Una volta diagnosticata, è importante un intervento tempestivo per evitare problemi gravi alla futura mamma.
 

La gravidanza extrauterina può avere serie conseguenze per la gestante: è per questo che la diagnosi deve avvenire al più presto. © Wavebreak Media Ltd/123rf

La gravidanza extrauterina, cos'è? Si parla di gravidanza extrauterina (o, per usare il termine medico corretto, gravidanza ectopica) quando l’embrione si posiziona al di fuori dell'utero perché l'ovulo fecondato nelle tube di Falloppio non riesce a scendere nell'utero per impiantarsi e rimane appunto nelle tube. Ecco come riconoscerla e come intervenire per scongiurare conseguenze per la gestante.
 

Sintomi della gravidanza extrauterina e diagnosi

La gravidanza extrauterina è considerata un'emergenza ginecologica perché potrebbe provocare uno stato di shock emorragico e mettere - di conseguenza - in pericolo la vita della gestante, proprio per questo la diagnosi deve avvenire il più presto possibile ed essere certa, in modo da poter trattare la gravidanza nel modo meno invasivo evitando, contemporaneamente, la formazione di lesioni che potrebbero compromettere la fertilità della donna. La difficoltà in una diagnosi tempestiva, però, è che le gravidanze extrauterine sono generalmente asintomatiche e solo in alcuni casi possono essere accompagnate da eventuali dolori pelvici, segni di un'irritazione peritoneale in corso o da un dolore insolito durante una visita ginecologica. Il medico che esamina la paziente, quindi, deve in primo luogo verificare l’esistenza di eventuali fattori di rischio propri della gravidanza extrauterina (come precedenti casi di gravidanza ectopica, interventi chirurgici alle tube, infiammazioni genitale, presenza in utero di dietilstilbestrolo, tabagismo, IUD cioè la spirale, sterilizzazione tubarica) e quindi procedere con un’ecografia transvaginale che permette di localizzare la gravidanza o effettuare, per scopi diagnostici, una laparoscopia vale a dire una valutazione della cavità addominale che può, per esempio, aiutare a identificare anomalie anatomiche, patologie come l'endometriosi, ma anche possibili aderenze o una malattia tubarica non osservata. Questa analisi può spesso spiegare la gravidanza extrauterina e decidere cure per evitarne un'altra futura.
 

Causa gravidanza extrauterina e prevenzione

Le cause della gravidanza extrauterina non sono note, tuttavia la ricerca ha dimostrato che alcuni fattori entrano in gioco, come gli antecedenti di infezioni genitali o di chirurgia tubarica, ma anche il tabacco, che svolge un ruolo importante. Proprio per questo motivo non esiste un modo universalmente valido di evitare completamente il rischio di gravidanza ectopica. L'unica prevenzione possibile, quindi, è quella di consigliare alle donne che aspettano di diventare mamme di smettere di fumare, di evitare di fare - quando non è strettamente indispensabile - trattamenti di stimolazione dell'ovulazione con citrato di clomifene nonché di prestare particolare attenzione alle possibili infezioni trasmesse sessualmente.
 

La gravidanza extrauterina: come intervenire?

Quando una gravidanza extrauterina viene diagnosticata, la cura deve essere decisa con il consenso della donna, ma con diversi obiettivi da parte del medico, specialmente per preservare la fertilità e limitare il rischio di recidiva. Il trattamento standard attuale è quello chirurgico conservativo laparoscopico, che mantiene le tube, anche se ciò richiede un monitoraggio ormonale. Per evitare il problema del monitoraggio, può essere associato in modo sistematico, dopo il trattamento chirurgico, un’iniezione di Metotrexato per via intramuscolare. La chirurgia per via laparoscopica permette inoltre di ricercare eventuali patologie nella cavità addominale, che spiegherebbero il problema. Quando l’ormone della gravidanza (l'HCG) è molto basso (cioè, normalmente, inferiore a 1000) e la localizzazione ecografia è poco specifica, si possono rigorosamente monitorarne gli sviluppi attraverso regolari dosaggi ormonali senza mettere in atto una cura. In seguito al trattamento per la gravidanza extrauterina viene eseguita, circa 3 mesi dopo, una isterosalpingografia che è il metodo che permette di visualizzare l’immagine dell'utero e delle tube ovariche e che permette di conoscere la condizione delle tube dopo il trattamento, valutando - allo stesso tempo - la fertilità e il rischio di recidiva. È molto importante, poi, che coloro che hanno avuto una gravidanza extrauterina siano consapevoli che il rischio di recidiva è alto, ragion per cui bisogna fare delle visite mediche specifiche all'inizio di una nuova gravidanza.

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