Disfunzione erettile: come affrontare il problema con lui

La disfunzione erettile, un tempo definita “impotenza”, è spesso legata all'invecchiamento e ad altre cause organiche. A volte, invece, questo disturbo può avere delle origini psicologiche e coinvolgere il rapporto di coppia. Spesso gli uomini sono reticenti ad affrontare la questione. Eppure, le cure esistono.

Una défaillance di tanto in tanto

A 25 anni, è raro che gli uomini abbiano problemi di erezione. Anzi, a volte si manifesta il problema contrario: eccitarsi è fin troppo facile, e l'erezione arriva anche nei momenti meno opportuni.

Col passare del tempo, le cose possono cambiare. Capita allora che gli uomini abbiano una défaillance di tanto in tanto, per esempio dopo aver bevuto. Nella loro testa scatta subito l'allarme: che abbiano un problema?

Se il fenomeno si ripete troppo spesso, potrebbe essere necessario consultare un medico. Ma, se si tratta di défaillance occasionali, non c'è da preoccuparsi. I meccanismi del desiderio non sono una scienza esatta e, se talvolta si fa cilecca, non significa che non si riuscirà mai più ad avere un'erezione. Per quanto riguarda l'alcol, si tratta di una sostanza che può causare delle disfunzioni erettili nell'immediato e a lungo termine. Insomma, se volete concludere, non alzate troppo il gomito!

Un problema frequente

Col passare del tempo, di solito a partire dai 40 anni, i problemi di erezione diventano più frequenti. All'inizio si tratta di episodi isolati, e la sessualità non ne risente. Ma, più l'età avanza, più le défaillance si manifestano a ripetizione. E le

La disfunzione erettile è un problema fisico e psicologico, anche per la coppia.

conseguenze si ripercuotono sulla vita di coppia: le donne pensano che sia colpa loro, e che il partner non le desideri più. Dal canto loro, gli uomini continuano ad avere voglia di fare sesso, ma è come se il corpo fosse meno reattivo al desiderio. I momenti d'intimità diventano più rari e nella coppia s'insinua un sentimento di frustrazione.

Se i problemi erettili sono rari, non c'è da preoccuparsi. Ma se diventano la norma, è meglio parlarne con uno specialista. Anche perché, oltre all'aspetto fisiologico, entra in gioco quello psicologico, instaurando un vero e proprio circolo vizioso.

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Disfunzione erettile: le cause

1) L'invecchiamento
La causa principale della disfunzione erettile è un evento inevitabile: l'invecchiamento. Il corpo umano, infatti, invecchia all'esterno come all'interno, diventando meno funzionale.
I primi problemi di erezione si manifestano, in generale, tra i 40 e i 50 anni, e aumentano con l'andare dell'età.

Dopo i 50 anni, infatti, gli uomini possono entrare in andropausa. Si tratta di una sorta di menopausa maschile, anche se meno “radicale”. In pratica il testosterone, ormone maschile per eccellenza, diminuisce con l'età. Il risultato è che, arrivati alla cinquantina, alcuni uomini hanno problemi di erezione e altri sintomi connessi alla sfera sessuale, come un calo della libido. Tra gli altri sintomi possiamo citare una perdita di tonicità nella massa muscolare, le vampate di calore (ebbene sì!) e una perdita di fiducia in se stessi.

2) Un blocco psicologico
La prima volta con una nuova partner può essere fonte di stress. In questi casi, bisogna sdrammatizzare: non è una questione d'incompatibilità o di mancanza di attrazione, ma semplicemente di ansia da prestazione. La seconda volta, può essere la paura di “fallire” di nuovo a giocare dei brutti scherzi. E così via, fino a instaurare un vero e proprio blocco. 
L'avrete capito: la psicologia riveste un ruolo importante nella sessualità, anche per gli uomini. In alcuni casi di disfunzione erettile, non c'è nessun problema fisiologico all'orizzonte: tutto funziona perfettamente, solo che... non funziona! È il classico esempio di circolo vizioso: lo stress provoca una défaillance che provoca stress che provoca una nuova défaillance ecc.
La soluzione: la donna non deve ritenersi responsabile, ma nemmeno rimproverare il partner. La cosa migliore è rassicurarlo e dargli un po' di fiducia. Quando l'uomo sarà più sicuro di sé, il problema si risolverà da solo.

3) Un'altra patologia
Iniziamo con un breve promemoria biologico. L'erezione è un fenomeno complesso, che coinvolge vari fenomeni meccanici. Vi è, tra gli altri, l’afflusso di sangue al pene, che gli permette d'inturgidirsi. E perché il sangue affluisca adeguatamente, i vasi sanguigni devono essere sani.

Ci sono molte malattie che danneggiano i vasi sanguigni e causano dei problemi di circolazione. È il caso dell'eccesso di colesterolo, che si accumula sulle pareti dei vasi formando dei depositi, le placche arteriosclerotiche, che ostacolano la circolazione sanguigna. Ecco perché un colesterolo troppo alto può causare dei problemi cardiovascolari e di erezione.
Altra malattia che danneggia, nel lungo periodo, i vasi sanguigni: il diabete. Il numero di diabetici che soffrono di disfunzione erettile è in media tre volte superiore rispetto al resto della popolazione. Il diabete mal controllato provoca anche irrigidimento dei vasi e delle arterie, che non lasciano passare abbastanza sangue per consentire la corretta erezione.

Tra le altre patologie che causano dei problemi di erezione possiamo citare l'ipertensione, l'insufficienza renale e alcune malattie degenerative, come la sclerosi multipla o il morbo di Parkinson.
Ma non bisogna sottovalutare anche dei fattori più comuni, come il fumo, l'uso di certi farmaci (come gli antidepressivi o gli antipertensivi) e, come abbiamo detto, l'abuso di alcol.

4) Un intervento chirurgico
Le disfunzioni erettili possono essere causate anche dagli interventi chirurgici, come quello per rimuovere il tumore della prostata. Secondo i dati dell'AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), 8 uomini su 10 soffrono di problemi di erezione a tre mesi dall'asportazione del tumore, e 6 uomini su 10 manifestano il problema anche a distanza di un anno. E questo perché, durante l'intervento, è molto difficile non toccare i nervi che stimolano l'erezione, che sono incollati alle pareti della prostata. Le tecniche chirurgiche, però, sono sempre più sofisticate. E, se il problema persiste a distanza di un anno, la cosa migliore è consultare un andrologo per trovare la terapia adeguata.
Un'altra causa di totale impotenza: la paralisi. Se un incidente ha reciso il midollo spinale, può essere che i nervi connessi con l'erezione non funzionino, esattamente come avviene alle gambe, impedendo così di camminare.

Come si cura la disfunzione erettile?

L'unica cosa da fare è rivolgersi a un medico. Il problema è trovare il coraggio di farlo! L'argomento è ancora tabù, perché tocca il tasto sensibile della virilità. Ma più si aspetta, più la patologia rischia di aggravarsi, dal punto di vista fisico e psicologico.
Per prima cosa, ci si può rivolgere al medico di base, che conosce il quadro clinico dei suoi pazienti e potrà consigliare uno specialista (urologo o andrologo).
Per capire quali sono le origini del problema, il paziente dovrà sottoporsi a una serie di esami, in laboratorio e in ospedale, ma non solo. Per completare la diagnosi, il medico indagherà anche le cause psicologiche, legate all'attività sessuale, al rapporto con la partner ecc. Ebbene sì, anche le donne possono essere coinvolte nel trattamento della disfunzione erettile!

Completato l'esame, il medico individuerà la terapia più adeguata. Ecco alcune delle cure possibili.

1) L'assunzione di farmaci
Quando si parla di disfunzione erettile, la prima soluzione che viene in mente sono farmaci come il Cialis e il Viagra. Questi farmaci rilassano la muscolatura, favorendo l'afflusso del sangue al pene e quindi l'erezione.
Questi prodotti sono molto diffusi, ma vanno comunque usati con precauzione. Innanzitutto, devono essere prescritti da un medico, che deve assicurarsi che non ci siano controindicazioni per la salute del paziente. Quest'ultimo, dal canto suo, deve tenere sotto controllo gli effetti collaterali e consultare il medico alla prima anomalia.
Attenzione ai farmaci che si trovano su Internet: nel migliore dei casi non contengono nessun principio attivo; nel peggiore, potrebbero mettere a rischio la salute.

Questi prodotti vanno assunti per via orale. Esistono degli altri farmaci, invece, che si iniettano direttamente nel pene. Il paziente può effettuare da solo l'iniezione intracavernosa prima di un rapporto sessuale. Anche in questo caso, possono manifestarsi degli effetti collaterali (dolore, sanguinamento ecc.). Ecco perché è indispensabile che il farmaco sia stato prescritto da un medico e che il suo utilizzo sia tenuto sotto controllo.

2) Protesi e chirurgia
Quando la terapia farmacologica risulta inefficace, o per altre ragioni, potrebbe essere indicato un intervento chirurgico. Una delle soluzioni possibili è la protesi peniena, che viene impiantata sotto la pelle e permette di mantenere il pene eretto o semi-eretto. Possiamo citare due tipi di protesi:

- le protesi semirigide, che consentono al paziente di sistemare il pene in erezione semplicemente cambiandone la posizione (rispetto a quella di riposo, quando la protesi è piegata).

- Le protesi idrauliche, dotate di una pompetta sistemata nello scroto. Per provocare l'erezione bisogna attivare la pompetta che “stimola” le protesi, situate nei corpi cavernosi.

Ogni tipo di protesi ha i suoi vantaggi e i suoi inconvenienti, in termini di efficacia, praticità e così via. Tra le altre soluzioni possibili c'è la pompa per il pene: questo dispositivo, meno invasivo di un intervento chirurgico, permette di aspirare il sangue verso il pene creando un'erezione artificiale. Farne uso, però, richiede un minimo di destrezza.

3) Una terapia psicologica
In alcuni casi, la disfunzione erettile potrebbe non avere nessuna causa organica. I problemi di erezione sono dovuti a delle cause psicologiche, come la mancanza di fiducia in se stessi. Il medico potrebbe allora consigliare di rivolgersi a uno psicoterapeuta, oppure a un sessuologo.

La cosa importante è rivolgersi a uno specialista serio. La figura del sessuologo non è regolamentata in Italia, e gli incompetenti non mancano. Chiedete al vostro medico di base di consigliarvi un terapeuta.

Il ruolo della partner
In questo contesto, il ruolo della partner è fondamentale. Spesso, quando un uomo ha un problema di erezione, una donna non sa come reagire. Non esiste una risposta unica, dipende dai casi:

- se si tratta di una défaillance occasionale, bisogna rassicurare il partner. Attenzione a non esagerare e a non assumere un tono consolatorio. Va bene sdrammatizzare, ma non bisogna minimizzare un episodio che, per un uomo, può essere una fonte di stress. Allo stesso modo, la donna non deve sentirsi in colpa, pensando di avere un problema e di essere abbastanza sexy/provocante/attraente.


- Se si tratta di un problema ricorrente, la partner deve incoraggiare l'uomo a consultare un medico. Si sa, le donne sono più attente alla salute! E, se vengono escluse le cause organiche, potrebbe essere coinvolta nella terapia psicologica: a volte, dietro una disfunzione erettile, potrebbe esserci un problema di coppia.

Per riassumere

La disfunzione erettile è un fenomeno comune, che aumenta rapidamente con l'età, superati i cinquant’anni. È spesso associato all'invecchiamento, ma può anche essere causato da una malattia come il colesterolo alto o il diabete Per questo motivo è importante consultare un medico il prima possibile. Per risolvere il problema possono essere indicate delle terapie farmacologiche; nei casi più difficili, la soluzione potrebbe essere un intervento chirurgico. In alcuni casi, comunque, si tratta solo di una questione psicologica.

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