Embolizzazione dei fibromi uterini: come si svolge l’intervento

L’embolizzazione dei fibromi uterini è una procedura poco invasiva per eliminare i tumori benigni dell’utero.

Cosa sono in fibromi uterini

I fibromi uterini, detti anche leiomiomi o miomi, sono tumori benigni dell’utero abbastanza frequenti (colpiscono il 30% delle donne, anche se la maggior parte di esse non lamenta sintomi).

Sintomi dei fibromi uterini

I sintomi legati a questo disturbo sono mestruazioni abbondanti e/o dolorose, sanguinamenti tra una mestruazione e l’altra, aumentata frequenza della minzione, dolore durante i rapporti sessuali, dolore lombare alla schiena e difficoltà a concepire.

Come si svolge l’intervento di embolizzazione dei fibromi

L’embolizzazione dei fibromi uterini viene eseguita da un radiologo interventista, che utilizza strumenti miniaturizzati. Si pratica una piccola puntura all’inguine con un ago normalmente usato per il prelievo di sangue, in condizioni di anestesia locale. Dopo la puntura si inserisce attraverso l’arteria femorale un piccolo catetere di calibro millimetrico, che viene guidato attraverso l’albero arterioso fino all’arteria uterina. A questo punto essa vengono iniettate delle microsfere, che interrompono l’afflusso di sangue al fibroma, determinandone successivamente la riduzione di volume fino al 50%. Vengono iniettate entrambe le arterie uterine, sfruttando in genere un’unica puntura. La tecnica è video-guidata, cioè l’operatore segue su un monitor il percorso del catetere.

Rischi dell’embolizzazione del fibroma uterino

I rischi dell’intervento di embolizzazione del fibroma uterino sono, essenzialmente locali. Si tratta di lividi nel punto di iniezione, emorragia, infezioni o reazioni allergiche al mezzo di contrasto.

Controindicazioni

L’embolizzazione dei fibromi uterini è controindicata in caso di fibromi uterini non sintomatici, menometrorragie da patologie maligne, donne in trattamento ormonale con progestinici o analoghi del GnRh, donne che non possono assicurare un adeguato follow-up, controindicazioni all’arteriografia (protesi arteriose, rischio ischemico), allergia alle sostanze iodate o diatesi allergica.

Embolizzazione dei fibromi uterini in gravidanza

In letteratura sono riportati diversi casi di embolizzazione di fibromi uterini in gravidanza, eseguita con successo, ma i rischi sono in questo caso più importanti. Per alcuni ginecologi la gravidanza rappresenta una controindicazione assoluta all’applicazione di questa tecnica.

Preparazione all’intervento

Prima dell’intervento dei embolizzazione va eseguito un check up biochimico completo della paziente e, per precauzione, alla paziente verrà incannulata e mantenuta una vena periferica per tutto il tempo dell’intervento.

Dopo l’intervento

La paziente resta ricoverata per 2 giorni per il trattamento del dolore post-operatorio, che dura 24-48 ore ed è controllabile con analgesici. È possibile che durante la terza o la quarta giornata si manifesti dolore pelvico-addominale con reazione peritoneale, nausea e febbre. Questa sintomatologia è dovuta a necrosi asettica dei fibromi e regredisce in alcuni giorni con terapia idratante, antidolorifica ed antibiotica.

FOTO:©iimages/123RF

Potrebbe anche interessarti
Il documento intitolato « Embolizzazione dei fibromi uterini: come si svolge l’intervento » dal sito Magazine delle donne (magazinedelledonne.it) è reso disponibile sotto i termini della licenza Creative Commons. È possibile copiare, modificare delle copie di questa pagina, nelle condizioni previste dalla licenza, finché questa nota appaia chiaramente.