Bruxismo: digrignare i denti, una malattia neurologica

Quando digrignare i denti diventa una malattia si parla di bruxismo. Scopriamo sintomi e rimedi di questo disturbo.


Bruxismo, una malattia neurologica la cui diagnosi è più complicata di quel che si può pensare.


Digrignare i denti è l'immagine stessa della rabbia, dello stress, ma quando non siamo noi a volerlo, e la bocca si serra da sola, si parla di bruxismo
Abbiamo incontrato la dottoressa Linda Castellazzi, specializzata in Ortognatodonzia e Chirurgia Orale e in particolare nei disturbi cervico-cranio-facciali che ci ha parlato di questo distrubo che è, in effetti, una vera e propria malattia

Cos'è il bruxismo?

È una malattia neurologica: per fare vera diagnosi di bruxismo occorrerebbe un ricovero in un centro dove facciano la polisonnografia. Si tratta di un disturbo molto diffuso, ma le statistiche non sono precise perché a volte è misconosciuto e non diagnosticato.

Sintomi del bruxismo

Le manifestazioni più comuni del bruxismo sono il serramento e il digrignamento dei denti (quelli dell'arcata inferiore contro altri dell'arcata antagonista). Entrambe sono attività parafunzionali, cioè non rientrano nelle funzioni proprie del sistema masticatorio. Sono inoltre più frequenti durante la notte, anche se talvolta sono comuni anche di giorno. Possono provocare fratture dentali, crepe nei tessuti dentali, rotture di ponti o otturazioni. Il digrignare dà segno di sé con vere e propri faccette di usura sui denti. Può colpire a qualunque età: i bambini ne sono molto soggetti soprattutto durante la caduta dei denti da latte. Colpisce entrambi sessi, con incidenza maggiore nel sesso femminile.


Queste parafunzioni insieme ad altre, come il mangiarsi le unghie o masticare le gomme, possono provocare un sovraccarico sui muscoli masticatori e le articolazioni temporo-mandibolari (o atm, quelle tra cranio e mandibola, davanti alle orecchie), ed essere una delle molteplici cause dei disturbi temporomandibolari. Si tratta di disturbi articolari-muscolari più o meno gravi, che possono manifestarsi con rumori articolari alle atm, dolore, impossibilità o limitazioni ad eseguire dei movimenti.

Digrignare i denti di notte: come me ne accorgo?

Il paziente che ha un dubbio di soffrire di questi disturbi può chiedere al compagno se durante la notte sente che fa rumori, ma non si tratta di un segnale indicativo al 100%, perché non tutti fanno rumore con i denti. Poi può cercare di notare se la mattina fa fatica ad aprire la bocca o se ha un indolenzimento delle arcate o dei muscoli. Infine, può chiedere al proprio dentista di fare una visita gnatologica, per evidenziare faccette di usura, traumi dentali e lo stato dei muscoli e delle atm.

Cause del bruxismo

Le cause di queste parafunzioni non sono ben note e certe, vanno dalle malocclusioni dentarie (interferenze dentarie), allo stress, che influenza negativamente, per cui è importante riuscire a sfogare le  proprie tensioni neuromuscolari in altro modo, facendo sport e rilassandosi come si può e desidera.

Bite dentale

Il rimedio principe è portare un bite, ovvero un presidio in resina dura, su misura e fatto dal dentista. Andrebbe portato tutte le notti, e se il paziente ne ha possibilità e si accorge di digrignare i denti di giorno, andrebbe portato anche nelle ore diurne. Se non può, dovrebbe cercare di non toccare i denti tra loro (dovremmo farlo solo per deglutire). Il bite per denti evita che questi si consumino tra loro e allieva le tensioni muscolari e articolari; a volte può far assumere alla mandibola una posizione più confortevole.

Conseguenze del bruxismo

Il bruxismo può essere concausa di dolore dei muscoli facciali, cefalee, vertigini, dolori e difficoltà nei movimenti mandibolari, tensioni e dolore ai muscoli masticatori, dolore alle articolazione temporo-mandibolare, sensibilità dentale, lieve mobilità dentale.

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