La principessa e l'aquila: la ragazza che sfida i pregiudizi

La storia vera di una tredicenne mongola che rompe i tabù sul genere femminile: La principessa e l'aquila, il film di Otto Bell presentato alla Festa del Cinema di Roma 2016 mostra come la determinazione delle donne, per giunta appena adolescenti, sia in grado di cambiare piccole pezzi di storia. Ci sono luoghi, infatti, dove le donne sono ancora considerate il sesso debole ed inadatte a certi ruoli, ristretti e riservati solo agli uomini. Essere donna può ancora rappresentare un problema, ma non per la giovane protagonista del film.

Aisholpan è una ragazza mongola, figlia di cacciatori con le aquile, un mestiere prettamente maschile, di cui si innamora fin da piccola ammirando il nonno ed il padre praticarlo con passione. Il suo sogno è ereditare questo particolare ruolo, sfidando le strette consuetudini del suo popolo, che fanno quella dell'addestratore di aquile, una figura riservata solo agli uomini per millenni. Aiutata dal padre, intraprende questa incredibile esperienza fino ad arrivare al Golden Eagle Festival, un torneo annuale che vede i migliori addestratori del paese sfidarsi tra di loro.

Quello che La principessa e l'aquila insegna è la potenza dei sogni e la tenacia delle donne nel realizzarli, una storia che mostra come la passione sia in grado di sfidare e vincere i pregiudizi, regalando momenti di gioia e di grandi soddisfazioni. Basta crederci e metterci tutto lo spirito di sacrificio che ogni sogno degno di questo nome richiede. Perché women do it better e Aisholpan lo dimostra in pieno.