Il grande e il piccolino: quando arriva un fratellino

La nascita di un fratellino è un'avventura non sempre gradita al primogenito: regressioni, rabbia e somatizzazioni sono le reazioni più frequenti che vanno assecondate con affetto, senza enfasi.

I primogeniti si sentono messi in secondo piano dall'arrivo di un fratellino e reagiscono come possono.


Chiara Sanzi ha partorito due giorni fa: è euforica, stanca e preoccupata. Perché se da una parte del suo letto d'ospedale c'è una culla con dentro un batuffolo rosso, di pochi giorni e grandi vagiti, dall'altra c'è un bambino di tre anni, silenzioso, confuso e un po' imbronciato: Umberto, il primogenito. "Abbiamo chiesto consiglio a uno psicologo su come affrontare la nascita del fratellino senza traumi - racconta Chiara - e lui ci ha consigliato di coinvolgerlo il più possibile, fin da subito". Solo che, se ai tempi della pancia era stata una festa, ora che il secondo (incomodo) è nato, la pacchia di Umberto è finita: "abbiamo decorato la stanza insieme, mi ha accompagnata a scegliere le tutine e a comprare qualche peluche - racconta la mamma -. Era molto felice che arrivasse Giacomo. Ora però è tutto diverso. Ora Giacomo c'è e Umberto si sente scavalcato. Da quando sono partita per l'ospedale è sempre di cattivo umore". Una situazione passeggera, si affretta a precisare, "ma una situazione che va gestita per vivere nel migliore dei modi l'arrivo di un fratellino in casa". 


La nascita di un fratello minore è sempre un'avventura, per tutti. Soprattutto per i primogeniti che fino a un attimo prima sono stati gli unici catalizzatori dell'amore domestico e un attimo dopo si sentono messi in secondo piano e reagiscono come possono. "Va tenuto conto - spiega Susanna Murray, psicologa - che l’arrivo del secondogenito per un bimbo di 2 anni mette a rischio il suo rapporto preferenziale con la madre, che avverte più presa dalle esigenze del nuovo arrivato. Spesso alcuni primogeniti entrano inizialmente in una fase regressiva all’arrivo del fratellino, quasi per ricordare ai genitori che anche lui è piccolo e ha bisogno di cure. Quindi non bisogna sorprendersi se ci si trova con un bambino di 3 anni che chiede di indossare il pannolino, anche se già utilizzava il vasino, o di prendere il latte dal biberon come il fratellino (capita anche che alcuni bambini chiedano di potersi attaccare al seno della mamma come fa il secondogenito)". 

I piccoli di 3-4 anni possono reagire amplificando i capricci fino a mettersi in pericolo, decisi ad attirare l'attenzione. Quelli più grandi sono invece capaci di mascherare il disagio e cercare di mostrarsi adeguati e ubbidienti, salvo poi somatizzare con mal di pancia o mal di testa. "Minori capricci o regressioni evolutive, non devono ingannare - continua l'esperta -: anche un bambino di 5 anni è geloso del nuovo arrivato, ma la distanza di età e la diversa fase evolutiva psicofisica, inducono il fratello maggiore ad avere a volte un atteggiamento distante e contemporaneamente di guida per il fratello minore".


Reazioni del tutto normali che i genitori devono considerare senza enfatizzare, lasciando al piccolo il tempo di adattarsi alla nuova formazione familiare. Così come mamma e papà devono ricordarsi di gratificare il maggiore, spronandolo a fare quelle cose che solo lui, in qualità di più grande, può e sa fare. "È importante che i genitori si ricordino che nonostante il primogenito venga responsabilizzato e coinvolto nell’accudimento del più piccolo - conclude la Murray - ha il diritto e la necessità di frequentare coetanei e relazioni extrafamiliari, senza la costante presenza e responsabilità del fratello minore".

Un aiuto può arrivare anche dalla libreria dove alcuni titoli, da leggere tutti insieme, aiutano il bambino a crescere divertendosi, condividendo l'esperienza e gli stati d'animo con i suoi beniamini. Come Ma io volevo un fratellino (Dami Editore) della celebre saga Topo Tip, o Una sorellina per Spotty (Fabbri editore) il celebre best seller, o, ancora, Cosa c'è nella pancia (Giunti Kids) dove Tea, la piccola protagonista, segue con curiosità e preoccupazione la pancia della mamma che diventa sempre più grande.  

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