Giochi da fare con i bambini: consigli educativi

I giochi da fare con i bambini insegnano loro qualcosa aiutandoli a migliorarsi e a guardare il mondo con occhi nuovi. Ecco qualche consiglio ludico ed educativo.
 

I giochi da fare con i bambini insegnano loro a superare le paure e a conoscere il mondo che li circonda. © Yarruta_123rf

Tutte le scienze umane (dalla psicologia alla sociologia passando per l’antropologia) non hanno nessun dubbio: i giochi da fare con i bambini sono, in primo luogo, un passatempo educativo indispensabile - dai primi mesi di vita e fino all'adolescenza - per la formazione dei più piccoli. Non tutti i giochi, però, sono uguali: ecco quali prediligere a seconda dell'insegnamento che si vuole impartire. Divertendosi, ovviamente. 

Giochi-esercizio: il controllo della forza

I bambini e le bambine imparano a controllare il loro corpo e la loro forza con i giochi-esercizio. © Diego Cervo/123rf

 

I giochi esercizio (meglio se da praticare in squadra) permettono ai bambini di provare la loro forza fisica o la loro abilità logica aiutando i piccoli a sviluppare le doti naturali e ad implementare quelle abilità nelle quali non eccellono. Si tratta di passatempi che scatenano la voglia di eccellere e rientrano, quindi, tra quelli che Roger Caillois definisce "agon", giochi di competizione. 

Per esempio: tiro alla fune, staffetta o un percorso a ostacoli sono i classici giochi-esercizio adatti ai piccoli di ogni età. 

Giochi di costruzione: mattoncini mania

I giochi di costruzione sono quelli che permettono ai bambini di confezionare mondi paralleli in miniatura.

 

I giochi di costruzione sono importantissimi nello sviluppo delle capacità intellettive dei piccoli di casa perché li aiutano ad abbandonare il "qui e ora" per "trasferirsi" in un mondo parallelo che loro stessi avranno costruito. Nel momento in cui oltre alla costruzione vera e propria dell'universo alternativo questi passatempi richiedono anche al "giocatore" di diventare un personaggio del passatempo rientrano a pieno titolo tra i giochi di simulacro ("mimicry") definiti da Caillois.

Per esempio: mattoncini e costruzioni sono preziosi alleati in questi passatempi ma anche una casetta delle bambole o un rettangolo di pavimento abitato dai giocattoli possono funzionare perfettamente. 

Giochi imitativi: come la mamma?

I travestimenti (con le scarpe della mamma o la cravatta di papà) rientrano tra i giochi imitativi che permettono di mettersi - letteralmente - nei panni degli altri. © Evgeny Atamanenko/123rf

 

Anche i cosiddetti "giochi imitativi" rientrano tra quei passatempi infantili che Caillois definisce "mimicry". Il desiderio dei piccoli di indossare i panni di qualcun altro, infatti, permette loro di vivere un "gioco di ruolo" che avrà come conseguenza immediata quella di fargli vivere sensazioni diverse, che non appartengono- cioè - alla loro quotidianità.

Per esempio: ovviamente i travestimenti che, però, dovranno essere fatti con abiti "reali" come scarpe con il tacco, cravatte ma anche grembiuli o elmetti da cantiere. 

Giochi rappresentativi: il dottore

Immaginare una situazione alternativa - come quella del medico che cura il paziente - rientra tra i giochi rappresentativi. © Evgeny Atamanenko/123rf

 

Simili ai giochi imitativi, i "giochi rappresentativi" sono quelli nei quali i bambini si mettono nei panni di qualcuno di esterno rivivendo situazioni reali con le quali si sono già rapportati in passato. Questo passatempo li aiuterà a guardare a quelle situazioni con occhi diversi superando le eventuali paure e aumentando il loro grado di partecipazione alla prossima occasione.

Per esempio: il gioco del dottore è il gioco rappresentativo per eccellenza perché i bambini si mettono nei panni del medico trasponendo le loro paure e i loro dubbi nel pupazzo di turno. 

Giochi compensativi: rimedio alla timidezza

I giochi compensativi sono quelli nei quali i piccoli cercano di superare le loro paure e le loro debolezze. © Aliaksei Lasevich/123rf

 

I giochi compensativi (che rientrando, secondo la definizione di Roger Caillois, tra i "giochi di vertigine") sono quelli nei quali i piccoli sono chiamati a guardare dritte negli occhi le loro paure per combatterle rivivendole in maniera "fictionale". Perfetti per coloro che hanno qualche problemino relazionale come la timidezza estrema o l'ingestibile aggressività.

Per esempio: un gioco compensativo per superare la timidezza è lo spettacolino fatto in casa nel quale il piccolo dovrà "calcare le scene" senza timori. 

Giochi di abilità: corsa e resistenza

I giochi di abilità servono a sviluppare le capacità individuali come velocità, forza e resistenza. © rawpixel/123rf

 

Simili ai giochi-esercizio, i "giochi di abilità" non servono però solo a migliorare le capacità fisiche ma sono ottimi alleati anche per dare uno sprone alle doti cognitive e logiche. E infatti rientrano in questa categoria - oltre alle corse a ostacolo e ai percorsi fisici - anche giochi che richiedono un ragionamento un po' più strutturato, come alcuni giochi da tavola

Per esempio: la caccia al tesoro è un gioco di abilità perché, oltre a richiedere un impegno fisico, invita i piccoli a riflettere indizio dopo indizio. 

Giochi funzionali: addio insicurezze

I giochi funzionali - come il nascondino - aiutano ad allontanare le insicurezze riproponendole in chiave ludica. © Sergey Novikov/123rf

 

I giochi funzionali sono tutti quei giochi che hanno come obiettivo il raggiungimento di un traguardo (sia questo reale, come l'arrivo di una corsa, o astratto, come il superamento di un limite). Questi passatempi sono tra i primi che conquistano l'interesse dei bambini piccoli (che, per esempio, scoprono che lanciando un biberon riceveranno dalla mamma le tanto sospirate attenzioni) ma sono utili anche per i più grandicelli.

Per esempio:  tra i giochi funzionali ci sono molte delle attività da fare in casa (in primis i puzzle) ma anche divertenti giochi all'aperto come il nascondino. 

Giochi di acquisizione: imparare giocando

Perfetti per i bambini più curiosi i giochi di acquisizione permettono di confrontarsi con informazioni nuove. © dolgachov/123rf

 

Nei giochi di acquisizione rientrano tutti i passatempi ludico-didattici che invitano i più piccoli ad imparare qualcosa divertendosi. Il termine "acquisizione", infatti, si riferisce proprio alle nozioni che dovranno essere fatte proprie dopo un pomeriggio impegnativo ma indimenticabile che permetterà ai piccoli di entrare in contatto con qualcosa di sconosciuto. 

Per esempio: i giochi geografici sono giochi di acquisizione perché, oltre a mettere alla prova le conoscenze pregresse dei partecipanti, insegnano sempre qualcosa di nuovo.

Giochi immaginativi: fingo che...

I giochi immaginativi permettono ai piccoli di liberare la propria fantasia. © Evgeny Atamanenko/123rf

 

"Giochiamo a far finta che..." ecco l'inizio più classico per i giochi che la psicologia definisce "immaginativi" e che permettono ai piccoli di scatenare la fantasia costruendo una realtà alternativa a quella reale. Simili ai giochi di vertigine postulati da Roger Caillois questi passatempi permettono di affrontare (e sconfiggere) le proprie paure.

Per esempio: usare una torcia elettrica sotto le lenzuola di notte, per "far finta che... sia giorno" (e dire addio alla paura dell'oscurità!).

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