Women's march: le star contro Donald Trump

Da Washington DC a Los Angeles, le "Women's march", le marce di protesta delle donne contro Donald Trump, hanno richiamato sui palchi numerose star.

Prima di salire sul palco, Miley Cyrus ha sfilato alla Women’s March di Los Angeles.

Il 21 gennaio 2017 sarà ricordato per le Women's March, le marce di protesta che hanno fatto scendere per le strade delle grandi città americane milioni di donne decise a far sentire la loro voce a Donald Trump, il nuovo Presidente degli Stati Uniti alla Casa Bianca da meno di 24 ore. 

Non poteva mancare Miley Cyrus, l’attrice e cantautrice che il 9 novembre aveva postato su Facebook un video in cui, tra le lacrime, supplicava Donald Trump neoeletto Presidente americano di “trattare le persone con rispetto”. Il 21 gennaio è salita sul palco di Los Angeles regalando alla folla un look fosforescente e un accorato discorso al motto di “siamo più forti, unite”, “non vogliamo parlare di cambiamento, noi vogliamo essere il cambiamento”.

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Barbra Streisand

Barbra Streisand, in un accorato discorso alla Women’s March di Los Angeles.

Preoccupata che una star da reality show alla Casa Bianca intenda la presidenza degli Stati Uniti come l’ennesimo spettacolo, dal palco della Women's March di Los Angeles una vulcanica Barbra Streisand ha ricordato alla folla i successi dell’ex presidente Obama, augurandosi che Donald Trump tenga conto di ciò che il suo predecessore si è lasciato alle spalle. “La sua elezione - ha urlato Barbra - riporta alla luce ciò che è rimasto nell'ombra per qualche tempo: in diversi ambiti le donne sono ancora cittadini di seconda classe. Non più: l’opportunità per il cambiamento sociale è reale: qualche volta dobbiamo toccare il fondo per poi salire di nuovo”.

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Natalie Portman

Alla Women’s March di Los Angeles c'era anche Natalie Portman.

 

Natalie Portman è salita sul palco della Women’s March di Los Angeles indossando una maglietta che fasciava il suo pancione (l’attrice è incinta del suo secondo figlio dal marito, il ballerino e coreografo Benjamin Millepied) con la scritta “We Should All Be Feminists” (Dovremmo essere tutti femministi). Dopo aver ringraziato Donald Trump (“l’ex star del reality”) “dal profondo di entrambi i cuori che battono dentro il mio miracoloso corpo femminile”, Natalie ha annunciato che “La rivoluzione è appena iniziata”.  

Come? “Abbiamo bisogno di prendere ispirazione dalla natura, e ricordare che portiamo nei nostri corpi il mistero della vita e il seme di tutte le possibilità". E ancora: “Abbiamo bisogno di liberarci dalla paura e riprendere il controllo dei nostri corpi. Per riuscirci - ha aggiunto -, dobbiamo ambire a posizioni di leadership e sostenere le altre donne che fanno lo stesso”.

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Kerry Washington

Kerry Washington, in prima linea a alla Women’s March di Los Angeles.

 

Kerry Washington, l'attrice nota (e più volte premiata) per la sua interpretazione di Olivia Pope nella serie TV Scandal, è salita sul palco della Women's March di Los Angeles per ribadire i diritti delle donne e delle minoranze etniche. L'esordio ha infervorato la folla urlando (e invitando a ripetere) "I matter, we matter, I am the people, we are the people" (Io conto, noi contiamo, io sono la gente, noi siamo la gente). Il riferimento va al movimento Black Lives Matter movement, nato per difendere gli afroamericani dalla violenza della polizia.

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Jane Fonda

Jane Fonda, protagonista sul palco della Women's March di Los Angeles.

Calzando le sue irrinunciabili scarpe da ginnastica, una (in formissima)  Jane Fonda è salita sul palco della Women's March di Los Angeles scatenata come non mai apostrofando il neoeletto presidente Donald Trump "Predator in chief" (capo predatore? capo avvoltoio? a voi l'interpretazione) e ricordando alla folla che "non dobbiamo normalizzarlo né legittimarlo". Perché "anche se qualcuno dice che è ancora presto per giudicare, di lasciarlo lavorare, noi lo sappiamo già". Le sue abitudini, le sue idee, il suo programma e "non c'è più tempo da perdere".

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Juliette Lewis

Anche l'attrice Juliette Lewis è salita sul palco della Women’s March di Los Angeles.

In look total black, una scatenatissima Juliette Lewis è salita sul palco della Women's March di Los Angeles cantando insieme ai The Edge un successo degli U2, In the name of love, ricordando che "ogni giorno, ogni momento è un miracolo" e che "la gente ha il potere".

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Demi Lovato

Tra la folla della Women’s March di Los Angeles c'era anche Demi Lovato.

Demi Lovato, la cantautrice e attrice americana nonché femminista e attivista umanitaria in prima linea (è recentemente tornata dal Kenia), ha parlato dal palco della Women's March di Los Angeles ricordando come uniti si faccia la forza, soprattutto nella difesa dei diritti civili.

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Madonna

Madonna ha infervorato la folla della Women’s March di Washington DC. © YouTube

"La rivoluzione inizia qui": un'accorata Madonna, che durante la campagna elettorale ha apertamente sostenuto Hillary Clinton (con tanto di dichiarazione hot, poi disattesa) è intervenuta alla Women's March di Washington DC. Il cuore ribelle che si è definita "arrabbiata e scandalizzata" ha invocato una "rivoluzione dell'amore" prima di rivolgersi al nuovo Presidente con un "fuck you". Finite le parole, la regina del pop ha regalato alla folla Express yourself.

Scarlett Johansson

L'attrice Scarlett Johansson ha marciato alla Women’s March di Washington DC prima di salire sul palco. © YouTube

L'attrice Scarlett Johansson, che non ha mai fatto mistero delle sue posizioni politiche, è intervenuta alla Women's March di Washington dicendosi disposta a sostenere il presidente Donald Trump "ma prima di tutto chiedo a lui di sostenere me. Di sostenere mia sorella, mia madre, i miei migliori amici, le donne e gli uomini che sono qui oggi ansiosi di scoprire come le sue prossime iniziative condizioneranno le loro vite".

Alicia Keys

 

 

Un’infuocata Alicia Keys è salita sul palco di Washington regalando alla folla un vero e proprio show. Senza trucco e senza inganno, la 35enne prima d’infiammare la folla al ritmo di Girl on Fire, ha infiammato con un discorso (a ritmo rap) sulla parità: “Vogliamo il meglio per tutti gli americani, nessun odio, nessun fanatismo, nessun registro musulmano” ha esordito, ricordando che “continueremo a farci sentire finché le nostre voci non saranno ascoltate, finché non sarà garantita la sicurezza, finché non smetteranno di cadere bombe, finché un dollaro non varrà lo stesso per uomini e donne”.

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