Natale in famiglia: con chi passare la vigilia e il pranzo? 

Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi, dice il proverbio ma la realtà è un po’ più complessa: qualche consiglio per fare tutti felici all’appuntamento del 25 dicembre.

Il Natale in famiglia richiede grande onestà da parte di chi organizza la cena e il pranzo per essere un appuntamento sereno per tutti. © Wavebreak Media Ltd/123RF

Vigilia di Natale: i familiari più stretti

Posto che ogni famiglia ha le sue abitudini, una buon equilibrio si raggiunge riunendo intorno al tavolo della cena della vigilia di Natale i parenti più intimi. Laddove per familiari stretti s’intendono le due coppie di nonni, i due genitori, i figli e, se ci sono, i rispettivi zii con figli (ovvero i cugini) al seguito. Il primo nodo da sciogliere, a questo punto, è: a casa di chi? Questione non semplice, sopratutto se i figli sono piccoli e, per quanto il Natale sia una festa universalmente amata dai bambini, al di sotto dei 4 anni, dopo le 10,30 non c’è Babbo Natale che tenga. La miglior soluzione è valutare caso per caso, lasciando la priorità di scelta a chi ha prole da meno tempo. Solitamente la risposta è “a casa mia” (per poter mettere a nanna il pargolo (o più) ma solitamente è accompagnata dall’obiezione (più o meno esplicitata) “però non ce la faccio a cucinare per tutti”. Soprattutto se i genitori in questione lavorano (il 24 non è feriale, quindi non tutti hanno tempo di stare ai fornelli). Ecco che allora la svolta arriva se ciascuno dei familiari porta qualcosa a cena allestendo un banchetto collettivo. 

Dallo scenario, però, sono escluse le eccezioni (si spera siano tali), ovvero quelle famiglie dove i rispettivi suoceri o cognati o cugini non si sopportano: in questo caso sono i coniugi a doversi guardare negli occhi e, con il massimo dell’onestà possibile, a dover trovare una soluzione, cercando di smistare qualcuno alla cena e qualcun altro al pranzo in modo da evitare di trasformare l’appuntamento natalizio in un ring di boxe.       

Pranzo di Natale: i parenti tutti

Tanto la cena è intima e complessa da organizzare, quanto il pranzo di Natale è alla portata e semplice da combinare. Tanto per cominciare perché sono tutti più tranquilli: il 25 dicembre è vacanza per tutti, i regali sono stati scartati, i bambini sono felici, non devono andare a nanna (anche quelli che devono fare il pisolino sono di più facile gestione) e l’informalità del pranzo rende più semplice anche l’impegno in cucina, tanto che in tavola sono ammessi anche gli avanzi della cena della vigilia. Ecco perché il pranzo di Natale è perfetto per riunire tutti i parenti. Da quelli che non hanno potuto partecipare alla cena (perché a loro volta impegnati in altre cene) a quelli che si frequentano meno ma, almeno una volta all’anno, è bello vedere. Senza dimenticare gli amici intimi di famiglia, grandi alleati nello sdrammatizzare e stemperare eventuali tensioni.    

Famiglie allargate: il ping pong   

Il Natale delle famiglie allargate (separate, divorziate, risposate) è un discorso un po’ più complesso: senza contare le (numerose) emozioni in gioco, ci sono lui e lei (di ora), i rispettivi ex, i figli nati prima, quelli nati dopo, i nonni (più di 4) e pure i fratelli. Insomma, c’è una banda di persone che magari non ha nulla a che vedere l’una con l’altra e perciò non è detto abbia voglia di trascorrere sotto lo stesso tetto la festa cardine dell’anno. Soprattutto non è detto che possa farlo, dal momento che l’ubiquità non è ancora di questo mondo.  Ma non solo: se il Natale è la festa dei bambini, con chi lo trascorrono i figli di primo letto? Con la mamma o con il papà? Una buona soluzione è fare con genitore 1 la vigilia del 24, e con genitore 2 il pranzo del 25, ma in questo caso scatta un altro problema: i regali si aprono a mezzanotte o il mattino dopo? Insomma, un bel pasticcio. Anche in questo caso la soluzione arriva se lui e lei (la coppia risposata) usa il buon senso e si concede (a vicenda) libertà e flessibilità. D’altra parte a Natale non siamo tutti più buoni? Dovremmo esserlo.

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