Vita precedente: quando l’amato torna (in vita)

Il 60% di chi ha perso il proprio partner fa i conti con la vita precedente che ritorna: la scienza le chiama esperienze allucinatorie post lutto, non è follia, né fantascienza, è la forza dell'amore. 

Nel film "Ghost" Sam (Patrick Swayze) torna nella sua vita precedente con Molly (Demi Moore), per proteggerla.


I ricordi della vita precedente sono ancora nitidi: la quotidianità della vita insieme, le vacanze al mare e in montagna, il suono della voce, lo sguardo. Così nitidi da superare i confini della morte e ritornare con prepotenza nell’assenza, come una una vera e propria presenza. La scienza le chiama esperienze allucinatorie post lutto (Pbhe), un fenomeno che colpisce fino al 60% di chi è sopravvissuto al partner, come ha di recente dimostrato uno studio condotto dai ricercatori del Dipartimento di scienze della salute dell'università degli Studi di Milano e pubblicato sul Journal of Affective Disorders.  

Insomma, rivivere la vita precedente come se la morte non l’avesse spezzata non è fantascienza e nemmeno follia: sono esperienze sensoriali anormali che si manifestano in persone senza storie patologiche alle spalle ma con il cuore spezzato. Succede, per lo più, che l’amore della vita precedente appaia seduto su una vecchia sedia, o che chiami per nome l’amata.

Un po’ come raccontò lo scorso giugno Massimo Boldi a La strada dei miracoli, in onda su Rete4: "C'è una lampada alogena che stranamente, in certi momenti, da spenta, ogni tanto al mattino, verso le 5:30, comincia ad accendersi lentamente, poi si spegne e si riaccende. E allora sento la presenza di Marisa”, la moglie scomparsa nel 2004 per un tumore. Boldi parlò alle telecamere senza paura né vergogna di essere bollato come un disturbato mentale, infischiandosene della principale remora che impedisce alla maggior parte di chi fa i conti con la vita precedente che torna di raccontare le proprie allucinazioni.     

Termine che non ama Jacqueline Hayes - altra esperta in materia dell'University of Roehampton - che preferisce parlare di esperienze di presenza continuata (Ecp) onde evitare la deriva negativa delle allucinazioni. Sia come sia, è un fatto che la vita precedente torna, eccome. E non solo quando a morire è l’amato, ma anche se si tratta di un genitore o un amico intimo. Le persone che la Hayes ha intervistato “riferiscono visioni, voci, sensazioni tattili, odori e qualcosa che si potrebbe definire come un senso di presenza che non è necessariamente correlato ai cinque sensi”. Epifanie che arrivano all’improvviso, “involontariamente e, per esempio, non mentre qualcuno sta deliberatamente ricordando”, con risultati spesso inaspettati: “possono a volte essere guaritive o trasformative e per esempio si sente la persona amata chiedere scusa per qualcosa che è accaduto, mentre altre volte è in primo piano la perdita e il dolore". D’altra parte, aggiunge la scienziata, "sarebbe strano se l'interazione, che è parte della vita quotidiana, improvvisamente si fermasse". La vita precedente torna, anche a dispetto della morte. E ogni tanto ci fa compagnia. 

Copyright foto: Kika Press
Potrebbe anche interessarti
Il documento intitolato « Vita precedente: quando l’amato torna (in vita) » dal sito Magazine delle donne (magazinedelledonne.it) è reso disponibile sotto i termini della licenza Creative Commons. È possibile copiare, modificare delle copie di questa pagina, nelle condizioni previste dalla licenza, finché questa nota appaia chiaramente.